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L’offerta di Mannino non convince Sciotto. Al Messina adesso serve un piano B

Dopo la Pec inviata dai potenziali acquirenti del club non è arrivata alcuna risposta ufficiale da parte della proprietà dell’Acr Messina, che comunque non avrebbe ritenuto congrua la proposta avanzata dall’investitore torinese Fabrizio Mannino. Dopo quasi due mesi di ipotesi e appena un paio di colloqui in presenza tra le parti, si profila insomma ancora un nulla di fatto. Per molti versi annunciato o quanto meno preventivabile.

Pietro Sciotto
Il presidente del Messina Pietro Sciotto in tribuna (foto Paolo Furrer)

Nel frattempo tanto tempo utile ai fini della pianificazione futura è stato letteralmente dilapidato e il club è chiamato all’ennesima corsa contro il tempo per limitare le conseguenze e programmare concretamente la prossima stagione, che a questo punto – a meno di clamorosi colpi di scena – vedrà ancora il presidente Pietro Sciotto al timone, a dispetto dei propositi di disimpegno estivi.

D’altronde nelle ultime settimane era emerso che nessuno dei potenziali acquirenti aveva soddisfatto appieno le richieste di adeguate garanzie avanzate dal massimo dirigente, disposto a farsi da parte soltanto a fronte di offerte davvero convincenti. Nel documento inviato da Torino dai legali Enrico e Francesco Bella, secondo quanto è possibile ricostruire, sarebbero state inserite svariate clausole legate ai debiti pregressi, alla sostituzione della fideiussione presentata in Lega Pro dall’attuale proprietà lo scorso 20 giugno all’atto dell’iscrizione, e anche ai crediti, relativi al “minutaggio” per l’impiego dei più giovani.

Fabrizio Mannino
L’investitore Fabrizio Mannino da mesi è interessato al Messina

Paletti, proposti dai potenziali acquirenti, che avrebbero chiamato in causa Sciotto nel caso in cui in futuro fossero emerse ulteriori pendenze. Mentre l’effettiva proposta economica sarebbe stata destinata quasi totalmente al saldo delle passività pregresse, riducendo di molto l’effettiva buonuscita per l’attuale presidente.

A questo punto improbabile una controproposta da parte di Sciotto, che d’altronde aveva già considerato la trattativa impraticabile soltanto lo scorso 27 giugno e si era poi convinto ad attendere comunque un’offerta economica vera e propria da parte di Mannino dopo il suo colloquio con alcuni rappresentati del tifo organizzato, immortalato in alcuni scatti che hanno fatto il giro dei social.

Sciotto e Manfredi
I tre fratelli Sciotto e il dg Manfredi in conferenza stampa

Quanto prospettato nella Pec concordata tra l’ex presidente del Torpedo Kutaisi con il consulente amministrativo Antonio Morgante e gli altri collaboratori non avrebbe però convinto e a questo punto Sciotto guarderà oltre. Un’impresa tutt’altro che semplice, anche perché il suo indice di gradimento è ai minimi termini e il ritardo accumulato sulla tabella di marcia è già consistente. Bisognerà lavorare alacremente per convincere i tanti scettici e non trasformare la stagione già alle porte in un’altra sofferente tappa della storia di un club che non ha ancora deciso cosa fare davvero da grande.

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