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Messina

Locri autoritario, colpo d’autore Nocerina. Sprintano Turris e Portici

Si avanza solo per strappi, a quattro giri dal via. Perché se equilibrio regna ancora, da sotto il podio all’ultimo posto della classifica, in Serie D gli unici successi possibili sono di larga misura. E fanno male, come le tre reti con cui il Locri travolge il Troina. Ma che più dei rossoblù colpiscono le corazzate partite a rilento. Che ai calabresi, in un turno da tutto e subito, hanno già lasciato l’esclusiva di anti-Bari.

Il Locri insegue la capolista Adesso la matricola terribile a 10 punti
Il Locri insegue la capolista Adesso la matricola terribile a 10 punti

A 10 punti, dunque a due lunghezze dalla vetta, la formazione di Scorrano è non a caso l’unica a tenere il ritmo dei pugliesi. E complici la performance degli ennesi, in zona play-out e maglia nera in trasferta, il Locri vola già dopo un quarto d’ora. Fania devia appunto una bordata di Pannitteri, che beffa il portiere ospite. Tanto basta per occupare il primo tempo ed oltre, fino ad un sussulto che scuote bruscamente i granata. E’ proprio quando Maraolo para un rigore battuto da Ferreira che la matricola terribile dà la zampata del 2-0. Ma De Marco non si limita al raddoppio, portando a tre le reti di scarto nel recupero.

Curva Sud
Il Bari avanza con almeno tre reti a partita (foto Nino La Macchia)

In due punti c’è però un’alta cortina di fumo a distanziare il Bari, a punteggio pieno con 13 gol in quattro gare. Solito copione, insomma, anche sul terreno dell’Igea Virtus. Cambiano solo i protagonisti, tutti nuovi a partire dalla prima scossa, al 27′. D’Ignazio apre stavolta lo score, seguito in appena dieci minuti da Bolzoni. Dopo Palmi è la seconda botta per i giallorossi, che hanno già bruciato il vantaggio iniziale ed hanno un piede nella bassa classifica. La ripresa scorre dunque come le settimane che separano il Cornacchini team dalla Serie C. Lo sottolinea, ai titoli di coda, lo 0-3 ad opera di Mattera.

Quintoni e Galesio
Il Città di Messina si è arreso alla Nocerina nell’ultimo turno (foto Eduardo Fiumara – ForzaNocerina)

La copertina del turno la scrive intanto la Nocerina, che in trasferta mette a segno il suo colpo d’autore e balza in zona play-off. E’ una vittoria carica di fiducia quella che il manipolo di giovani molossi si aggiudica a Castrovillari, rovinando l’esordio in panchina di Sarà Marra. All’illustre ex degli irpini non basta davvero una settimana per curare gli aspromontani, che rilevati in corsa restano a 3 punti e sul fondo classifica, col professionismo già passato da ambizione a tabù. La scarica d’adrenalina per gli ospiti arriva così al 43′, col tap-in vincente di Giorgio. La squadra di Viscido è accorta per il resto della gara ed esattamente ad un tempo di distanza, con un Ruggiero, si assicura il bis rispetto alla vittoria sul Città di Messina.

Portici
Il Portici fa festa al “Franco Scoglio” (foto Nicita Mauro)

Allo specchio, rispetto all’impresa dei campani, c’è appunto il blocco della formazione di Furnari. Che lascia al Portici l’altro blitz eclatante, capitolando 1-3 (QUI la cronaca). Unici a non aver mai vinto, insieme al Castrovillari, i peloritani scivolano sul fondo della classifica. Illude insomma l’iniziale vantaggio targato Di Vincenzo, pareggiato sul gong e ribaltato nella ripresa dagli azzurri. Tutto al prezzo della tripletta di un super Sorrentino, che separa le acque della zona play-out regalando ai suoi il primo successo in stagione.

Pur al terzo posto, lo stesso calice amaro tocca al Gela, frenato dalla Palmese. Un botta e risposta tra Dieme e Piras, con una colpevole deviazione di Sicignano, negli ultimi 15′, spegne certo le luci sui nisseni. Adesso ad 8 punti, la formazione di Zeman è tra le peggiori in casa e paga un nuovo inciampo sulla strada della svolta. E a poco vale l’imbattibilità nei primi 360′, che i neroverdi mantengono altrettanto per cancellare gli incubi di inizio stagione.

Il gol di Aloia sparisce in mezzo al poker dei trapanesi La Sancataldese si lascia agganciare
Il gol verdeamarato sparisce in mezzo al poker dei trapanesi La Sancataldese si lascia agganciare

A quota 6, coi calabresi, balza intanto anche il Marsala, che coi botti del Lombardo Angotta compensa puntualmente le sconfitte in trasferta. I trapanesi stendono stavolta la Sancataldese, che si scioglie in meno di 20′. Maraucci e Tripoli piegano infatti la gara, che i verdeamaranto faticano a riprendere col solo gol di Aloia, a metà primo tempo. L’intervallo serve ad incattivire Balistreri, che nel giro di quattro minuti firma una doppietta e completa l’aggancio all’undici di mister Peppe Mascara.

Senza fronzoli avanza la Turris, destabilizzante in bassa classifica. I corallini, pur con un’attesa lunga 75′, hanno appunto ragione del Rotonda e volano lontano dalla zona rossa. E’ Celiento a decidere la gara e preoccupare i lucani, che rimediano terza sconfitta consecutiva e penultimo posto.

tifosi
ACR Messina ancora a rilento. La biancoscudata si fa rimontare dalla Cittanovese e pareggia sul finire (foto Nino La Macchia)

Dalla corsia di sorpasso i campani salutano allora l’Acr Messina, più dinamico che all’esordio seppur senza lo slancio necessario ad assicurarsi il primo squillo lontano da casa. Subito in vantaggio con Genevier, la biancoscudata si fa allora rimontare dalla Cittanovese (qui la cronaca) avanti con Crucitti ed Abayian. Soltanto Arcidiacono salva i peloritani, che come i padroni di casa incassano il 2-2 giusto per restare in linea di galleggiamento.

E da quelle parti resiste il Roccella, che tiene botta sul campo dell’Acireale. Gli etnei, avanti con un gol di Madonia alla mezz’ora, cincischiano nel cuore della gara e si fanno agguantare da Cordova, al 50′. Fallisce così l’operazione bis degli uomini di Breve, che non danno seguito al poker esterno di sette giorni fa ma avanzano a 7 punti, in zona play-off.

Tra sette giorni il Bari ospita una Turris in super forma. Il match principe in Sicilia è tra Acr Messina ed Acireale. Giocano per svoltare Troina e Gela, mentre si incrociano le strade di più formazioni in corsa per la salvezza. A San Cataldo si giudica invece la pazza idea del Locri.

BREVI

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