Dal 2015 lo stadio di Milazzo non si chiamerà più “Grotta Polifemo”, ma”Marco Salmeri“. La notizia è di OggiMilazzo.it. Lunedì 29 dicembre l’impianto mamertino verrà intitolato al calciatore scomparso in un incidente stradale verificatosi sull’A20 lo scorso 27 aprile, quando rientrava dalla gara giocata con la maglia del Due Torri contro il Savoia. Il Comune, che all’inizio aveva erroneamente pensato di non poter procedere al cambio di denominazione – si legge nell’articolo – ha finalmente scelto di avallare le richieste di 10mila cittadini che avevano raccolto altrettante firme per modificare il nome all’attuale stadio. Dopo la cerimonia iniziale si terrà una partita tra “amici di Marco” e la squadra che conquistò nella stagione 2009/10, con il decisivo contributo di Salmeri, la storica promozione in Lega Pro. Salmeri era stato infatti tra i grandi protagonisti della cavalcata del Milazzo verso la Seconda Divisione, collezionando ben 30 presenze ed un gol, nel formidabile 3-0 inflitto all’Avellino. L’anno dopo, il primo con la famiglia Lo Monaco al timone della società precedentemente guidata da Cannistrà, aveva messo insieme anche due apparizioni tra i professionisti.
Antonio Venuto, l’allenatore con cui il centrocampista milazzese si era consacrato nell’anno del salto in Lega Pro, lo aveva ricordato così alla nostra testata: “Era un ragazzo eccezionale e non sono parole figlie della retorica. Si trattava – ed è dura parlare al passato – di un atleta che sotto la mia gestione è stato protagonista di quelle annate straordinarie. Anche in Promozione con Romeo e Contestabile in panchina aveva fatto benissimo”.
Commosso anche il ricordo dell’ex presidente Pietro Cannistrà, che con Salmeri ha vissuto un’irripetibile scalata dalla Promozione alla Lega Pro: “Questo ragazzo è stato con me per tre anni. Ricordo ancora il suo gol nell’anno di Promozione nella trasferta di Gravina. Ho dovuto faticare moltissimo per convincerlo ad accettare un premio che si era meritato. Di chi muore solitamente si parla bene, ma di Marco non si potrebbe in nessun caso parlare male. Era un ragazzo d’oro, serio, di poche parole”.
Per l’ex capitano Mirco Camarda “era un calciatore promettente, che ha avuto poca fortuna nello sport ed ancora meno nella vita. Sempre solare e simpatico, stava bene con tutti. A Milazzo gli volevano tutti bene”. Queste le toccanti parole di Davide Santamaria: “Abbiamo condiviso tante avventure, perché Marco faceva parte del gruppo storico che in tre anni vinse tre campionati. Scelgo un episodio che ritengo significativo: prima della gara promozione a Mazara Salmeri era a tavola con la squadra ed all’improvviso scoppiò a piangere. Era un milazzese doc, un tifoso prima di tutto e quel giorno l’emozione lo ha tradito. Siamo andati tutti a rincuorarlo”. Per Giuseppe Orioles “era un fratello, di vita ed in campo. Era se possibile ancora qualcosa di più, con cui ho vissuto a Milazzo degli anni splendidi”. “Un ragazzo d’oro – secondo Peppe Quintoni – che aveva sempre il sorriso sulle labbra. E poi un professionista esemplare che dava il massimo sia in allenamento che in partita. A Milazzo disputammo un grandissimo torneo in Seconda Divisione, centrando un’incredibile qualificazione ai playoff. Marco mi rimarrà sempre nel cuore”.