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Lo Re: “Orgogliosi dei venti messinesi in rosa. Su Bisconte nessuna risposta”

La riapertura del “Celeste” è coincisa con l’opportunità per il Città di Messina di stilare un bilancio del suo 2018. Che il presidente Maurizio Lo Re considera lusinghiero: “Venti dei ventisei ragazzi della rosa della prima squadra sono messinesi. Nel girone di andata hanno esordito in D un 2002, due 2001, tre 2000 e quattro 1999. Anche over come Codagnone e Fragapane, che è il nostro vice-capitano, sono cresciuti nel nostro settore giovanile. Giovani leve che speriamo possano spiccare il volo. Santapaola e Spuria hanno conquistato con la Rappresentativa Allievi la finale regionale e presto li promuoveremo”.

Presente in via Oreto l’assessore allo sport Giuseppe Scattareggia: “Speriamo possa rendere partecipe anche il sindaco del nostro progetto. Cinque imprenditori stanno investendo sul territorio con voglia e passione. Non ci interessa fare business, in estate ci hanno chiamato dal lato jonico e da quello tirrenico ma siamo rimasti a Messina e abbiamo sempre rispettato gli impegni. Anche se otteniamo poca attenzione, stiamo dando il massimo”.

Lo Re, Santoro, Argomenti e Cardullo
Lo Re, i neo-acquisti Santoro e Argomenti e il dg Cardullo

La nota stonata restano le strutture, con la squadra costretto a passare dal sintetico all’erba naturale ogni settimana: “Il vice-presidente Gabriele Siracusano si è recato per due volte a Roma in Federcalcio, dal presidente Gravina, ma l’attesa omologazione del “Marullo” di Bisconte dopo sei mesi non è ancora arrivata. A fronte di poche centinaia di spettatori, dobbiamo sostenere costi ingenti al “Franco Scoglio”. Perdurando questa situazione, chiederemo l’omologazione del “Celeste”, per giocarci magari le ultime cinque partite, anche a porte chiuse. È una sfida, lavoriamo già da Natale per questo obiettivo. Occorrono quaranta giorni per rizollare il terreno e i tempi burocratici sono lunghi”.

Andrea Ipsaro Passione
Il responsabile per la comunicazione del Città di Messina Andrea Ipsaro Passione

Lo Re ha ricordato i recenti successi, che hanno riportato il Città indietro di cinque anni: “Dopo una fase di assestamento, abbiamo vinto due campionati, attraverso i play-off in Promozione e da prima classificata in Eccellenza. Non era scontato, con realtà come Giarre, Paternò, Biancavilla e Sant’Agata. L’anno scorso abbiamo subito appena tre gol in ventuno partite. Una D da protagonisti? Se avessimo assilli di classifica avremmo magari alzato l’asticella, ma considerati i differenti obiettivi dell’Acr non aveva senso. Per noi la priorità resta la valorizzazione dei giovani”.

La graduatoria provvisoria pubblicata dalla Lega Nazionale Dilettanti sembra dare ragione ai peloritani: “Attualmente siamo terzi dietro la Turris e il Marsala nella graduatoria dei “Giovani di Valore”. L’organizzazione ha fatto la differenza in questi anni. Siamo una grande famiglia, in cui tutto ha funzionato. Una macchina che ci sta dando soddisfazioni anche in D”. 

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