Sono settimane di attesa in casa ACR. Dopo l’inopinata retrocessione tra i Dilettanti e la scoppiettante conferenza stampa nella quale Pietro Lo Monaco ha rinnovato i suoi propositi di disimpegno, noti peraltro da almeno sei mesi, è calato nuovamente il silenzio sulle sorti del club. Nessun interessamento ufficiale da parte di potenziali acquirenti, anche se sul punto va evidenziato che per invogliare eventuali investitori dovrebbe esserci maggiore certezza sul monte debiti così come sarebbe salutare promozionare una piazza capace tutto sommato di esprimere ottimi numeri: nono pubblico del girone per medie spettatori, nonostante una stagione vissuta nei bassifondi della graduatoria.
Lo Monaco sostiene poi – lo ha ripetuto in conferenza stampa – di avere già consegnato la squadra nelle mani del sindaco da almeno tre mesi, ma anche in questo caso gli annunci valgono poco: il patron dovrebbe consegnare al primo cittadino i libri contabili o comunque gli incartamenti necessari per delineare la situazione economica della società se volesse davvero lasciare.
In realtà il suo addio è tutt’altro che scontato. Incredibile ma vero, già all’indomani della conferenza stampa, l’attuale presidente avrebbe confidato ai più stretti collaboratori l’intenzione di proseguire la sua gestione, per non lasciare Messina da sconfitto. La mancanza di alternative in altre piazze (Terni, Verona…) e l’assenza di soggetti disposti a subentrare potrebbero convincere infatti Lo Monaco a prolungare per il quarto anno la sua permanenza in riva allo Stretto.
Al momento l’imprenditore campano prende tempo, anche perché confida in una sostanziosa riduzione degli esborsi relativi al ripescaggio. I 600.000 € da versare a fondo perduto e la fideiussione da 600.000 € scoraggerebbero chiunque e da più parti si ipotizza una riduzione dei parametri d’accesso. L’ACR a quel punto potrebbe sfruttare per l’operazione il mezzo milione di euro che sarà garantito dalla stessa Lega Pro per il rispetto dell’età media nell’arco dell’ultima tormentata stagione.
Anche un grande ex, attualmente alla finestra, come Ettore Lagomarsini, ha ammesso di attendersi ancora sorprese: “Lo Monaco l’anno scorso annunciò l’addio ma dopo due campionati vinti voleva solo stuzzicare la gente. Adesso i propositi di addio potrebbero essere più concreti anche se conoscendolo non c’è mai limite alla Provvidenza. Se non trovasse acquirenti non penso che lascerebbe davvero…”.
Nel frattempo sono slittati ancora i faccia a faccia tra il patron, che nei prossimi giorni sarà a Milano, il vice-presidente Niki Patti, l’amministratore delegato Alessandro Failla ed il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno. Quest’ultimo, dopo avere seguito dal vivo alcune partite del campionato “Primavera” in Liguria, è tentato da alcune proposte, con il Savona in pole rispetto alla Fidelis Andria. Una concreta offerta economica ed un budget di maggiore spessore rispetto a quello che gli è stato garantito nell’ultimo anno potrebbero farlo vacillare e convincerlo a ripartire altrove.
La piazza intanto è in fibrillazione e pianifica un’eventuale alternativa, attraverso un azionariato popolare. È ovvio che in tanti preferirebbero però supportare economicamente una nuova società piuttosto che gli attuali vertici.