Il dirigente del Catania Pietro Lo Monaco (foto Ansa)
Nonostante l’emergenza Coronavirus abbia già indotto sport come il rugby e il basket a dichiarare ufficialmente conclusa la stagione, il mondo del calcio continua a dividersi. Il presidente della Figc Gabriele Gravina non si arrende e insiste. “La priorità è terminare i campionati entro l’estate, senza compromettere la stagione 2020-21”. Lo ha ribadito ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Non possiamo permetterci un’estate piena di contenziosi sul profilo procedurale e legale. Vincenzo Spadafora ha detto che proporrà il blocco delle attività sportive fino alla fine di aprile compresi gli allenamenti, ma aspetterei la decisione del Consiglio dei ministri”. “Certo, è un messaggio che richiede alcune riflessioni – ammette il presidente della Federcalcio –: la prima riguarda il momento di grande difficoltà che stiamo vivendo e che sta cambiando i nostri modelli di vita. I nostri campionati sicuramente non riprenderanno prima di maggio, questo era uno scenario che avevamo già ipotizzato”.
“Il presidente Gravina fa bene a sollecitare le riforme. I miei tempi sono questi: il 3 aprile ho convocato l’assemblea per discutere le misure (esogene ed endogene) che occorre prendere per governare la fase di emergenza e provare a mettere la nave Lega Pro in linea di galleggiamento, questa è la priorità nostra ed è la stessa che vive il Paese intero”: così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli.
“Lo facciamo – dice in una nota – in una atmosfera di dolore e di rispetto per chi soffre la precarietà e l’incertezza terribile del momento, ciò chiede attenzione negli argomenti e attenzione affinché gli stessi non facciano esplodere risse insopportabili; tra il 15 e il 20 aprile riconvocherò l’assemblea per discutere il piano di crisi/ piano strategico per essere pronti per la ripartenza (tra cui tagli dei costi, sussidiarietà ecc) e riforme (tra cui il campionato). Se il dolore sarà attenuato – conclude Ghirelli – parleremo di riforme, altrimenti riconvocheremo un’altra assemblea ai primi di maggio. Il merito della riforma, in ogni caso, sarà deciso insieme”. In tema di riforme proprio la Lega Pro, oggi a 60 squadre, potrebbe essere quella a subire le maggiore modifiche. Lo stesso Gravina ha parlato della prospettiva di una Serie C d’elite a 20 squadre e poi di ulteriori 40 in un’altra serie semi-professionistica. Il 40% delle società rischierebbe infatti, allo stato attuale, di scomparire, alla luce delle pesanti ricadute economiche.
A completare il quadro le importanti parole di Pietro Lo Monaco, consigliere federale per la Lega Pro. L’ex patron dell’Acr, dimissionario dal Catania, è certo che i campionati di calcio non potranno più riprendere per questa stagione ed ha annunciato lunedì sera in collegamento con Sportitalia: “Il 3 aprile ci sarà un’assemblea generale e si dibatterà di un’unica cosa: la volontà da parte di tutti i club di Serie C di presentare una richiesta per la chiusura del campionato. È impensabile continuare una stagione che per la Serie C vuol dire essere già fuori da ogni logica. Questo, di conseguenza, comporterà l’annullamento del campionato, la sospensione degli emolumenti e anche la restituzione delle fideiussioni”. Promozioni e retrocessioni resterebbero un rebus, con la Figc chiamata a sbrogliare la matassa. Con il fiato sospeso Monza, Vicenza e Reggina, dominatrici dei rispettivi gironi di Lega Pro, oltre al Palermo, tra le formazioni in vetta ai raggruppamenti di serie D.
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