Quarant’anni al fianco della Signora. Lo Juventus Club “Gaetano Scirea” di Santa Lucia del Mela ha tagliato un traguardo storico, spegnendo ben quaranta candeline. Ne è passato di tempo da quando un gruppo di amici di fede bianconera ha fondato il club che, con il passare degli anni, è diventato un autentico punto di riferimento per i tifosi di Messina e provincia. Nel mezzo tante Juventus, da quella elegante di Platinì e Trapattoni fino agli anni interlocutori dell’Allegri bis, passando per quella operaia di Zoff e Rui Barros, dalla Juve targata Baggio a quella entusiasmante degli anni di Marcello Lippi con Alessandro Del Piero come simbolo indiscusso.
Una fede rimasta intatta anche nei tormentati anni del post-Calciopoli, fino al ritorno di Antonio Conte che ha aperto l’irripetibile ciclo dei nove scudetti di fila, continuati con i meravigliosi anni del primo ciclo targato Massimiliano Allegri. Lo Juventus Club “Gaetano Scirea” di Santa Lucia del Mela è sempre stato lì, al fianco della squadra nel bene o nel male, con il suo modo di intendere il tifo in modo passionale, sincero e corretto, tanto da diventare il primo club ufficiale della Sicilia.
Un traguardo raggiunto lo scorso 15 febbraio, riconosciuto lo scorso 4-5 maggio a Roma, in occasione dello Juventus Official Fan Club Day 2024, alla presenza degli esponenti dei 539 club sparsi in tutto il mondo. Nell’occasione il presidente bianconero Gianluca Ferrero ha donato una targa e una maglietta per celebrare la storica ricorrenza: “Un traguardo importantissimo – ha sottolineato il presidente del club Benedetto Merulla ad Antenna del Mediterraneo –. Mi preme ringraziare chi quarant’anni fa ha fondato il club, tra cui alcuni amici scomparsi prematuramente come Sergio Burrascano e Melo Genovese, che erano dei veri e propri trascinatori. Nel 1997 il direttivo mi affidò questo ruolo: siamo una realtà sana, un’autentica famiglia che va ben oltre i confini del nostro paese”.
Il club è stato importante per veicolare l’immagine del paese nel resto d’Italia: “Abbiamo ospitato tanti campioni, qualcuno è pure tornato a trovarci se era in Sicilia per motivi personali o per inaugurare qualche altro club. Abbiamo intitolato il campo del paese a Gaetano Scirea, una leggenda che va oltre i colori bianconeri, un simbolo del calcio italiano nonché campione del mondo nel 1982, una persona splendida. A breve intitoleremo il palazzetto dello sport a Paolo Rossi, uomo legato alla Juve anche se ci ha militato per poche stagioni e un personaggio che in quell’indimenticabile estate dei mondiali spagnoli ha unito l’Italia”.
Merulla, infine, fa un passaggio sulla Juventus del presente: “Gli ultimi anni non sono stati entusiasmanti, siamo abituati a giocare le Coppe anche se spesso perdiamo le finali. Veniamo da nove scudetti di fila, record che non batterà nessuno, le ultime tre stagioni sono un po’ buie anche se la qualificazione in Champions sembra cosa fatta, mentre il 15 maggio saremo presenti anche noi per la finale di Coppa Italia a Roma: stiamo organizzando due pullman. Speriamo di vincere e di tornare ad altissimi livelli. Cambiare allenatore? Io sono per cambiare in panchina, in campo perché ritengo che qualche elemento non sia da Juve e anche qualcosa nella dirigenza. A settembre ci dovrebbe essere la celebrazione ufficiale dei nostri quarant’anni con un ospite speciale”.