Vigilia di campionato per l’Upea Orlandina che si prepara alla trasferta sul campo del Credito Romagna Forlì dell’ex ala paladina Nicholas “Jack” Crow per l’ottava giornata del torneo LNP Adecco Gold.
Dopo quattro successi consecutivi, il gruppo guidato da coach Pozzecco che, mercoledì ha festeggiato il primo anno da coach a Capo d’Orlando, insegue la sua “cinquina” per allungare la striscia di risultati utili, ciò senza dimenticare che questa in calendario sarà la seconda trasferta consecutiva per Soragna e soci che partiranno con i favori del pronostico sia alla luce della classifica provvisoria quanto per il valore tecnico del roster.
Tuttavia è bene non commettere l’errore di sottovalutare Forlì: compagine allenata da coach Massimo Galli fin qui vittoriosa in una sola occasione che ha acconsentito di cancellare l’iniziale handicap della classifica.
La “Fulgor Libertas” è squadra molto giovane e dinamica, ha fin qui perso le sue gare sempre per una manciata di punti, ad eccezione dell’imbarcata patita con la Sigma Barcellona (qui devastante era stato il parziale a senso unico del terzo turno).
Tanta gioventù emerge dallo scorrere del roster romagnolo: oltre Crow, volto noto per gli sportivi messinesi è l’ex barcellonese Eliantonio. Tre riconfermati rispetto al roster dell’anno passato, tutti classe 1995, tra cui Nicolò Basile pronto a sfidare il più celebre omonimo “Baso” tra gli orlandini. Al fianco del duo a stelle e strisce Ferguson (play-guardia) e Cain (centro) agiscono l’ex pistoiese Saccaggi, l’ex casertano Sergio, ed il sanmarinese Julian Gualtieri di ritorno da un’esperienza in una high school di Miami.
“Stiamo giocando bene, ma non dobbiamo sottovalutare nessuno – inizia così la conferenza stampa di coach Gianmarco Pozzecco alla vigilia della trasferta a Forlì – non mi sono mai piaciuti gli allenatori delle squadra che primeggiano e che dicono che tutte le gare sono difficili, ma adesso li capisco. Sembrerò retorico, ma, indipendentemente dalla classifica, Forlì è una buonissima squadra. Ha perso con Napoli e con Jesi di un solo punto, in casa con Trento di 4 punti, l’unica gara che hanno perso con un largo scarto è stata contro Barcellona, ma lì la Sigma ha giocato un terzo quarto di alto livello. Non sono riuscito a trovare un punto debole della squadra romagnola, s’impegnano moltissimo e giocano una pallacanestro molto intensa“.
“Rispetto allo scorso anno – prosegue il “Poz” nella sua analisi – riusciamo ad avere un giusto approccio in tutte le gare perché avendo una squadra esperta riusciamo inquadrare in maniera migliore l’avversario e cerchiamo di tenere sempre la stessa intensità in ogni gara. Alla fine della partita a Torino, Basile ha detto una cosa verissima. Ha detto che si può anche perdere, ma lotteremo sempre. È questa mi auguro possa essere la nostra peculiarità. Lo scorso anno avevamo giocatori meno esperti e più in difficoltà se dovevano andare alla ricerca di stimoli, quindi contro le squadre meno forti non riuscivano a giocare una buona pallacanestro“.
Alle parole dell’ex “mosca atomica”, fanno eco le parole nella sala stampa “Di Noto” dell’esperto pivot Sandro Nicevic che è atteso al rientro in squadra dopo non aver giocato a Torino a causa di una contrattura muscolare: “Sicuramente in questo momento stiamo bene e dobbiamo affrontare tutte le gare concentrati. Anche con Forlì deve essere così. E’ una squadra che, a discapito di quanto la classifica possa dire, gioca bene a basket e ha giocatori in grado di far danni. Non dobbiamo commettere errori che possono compromettere la nostra gara“.
“È cambiata la mentalità dei ragazzi in questi mesi, i giovani hanno accettato delle modifiche e a ogni allenamento provano ad adeguarsi alla tipologia del gioco. Cercano di non fare due o tre errori di fila ad esempio. Chiunque sbaglia si rimette subito in corsa per far bene. Siamo una squadra completa, ci alleniamo bene. Sicuramente questo farà crescere i ragazzi. Se questo è il miglior Nicevic possibile a Capo d’Orlando? Non tocca a me dirlo – conclude il pivot croato, ex Treviso e Montegranaro – in ogni caso un giocatore forte non è quello che fa 30 punti in una partita, ma quello che dà stabilità e serenità al gioco della squadra. Gianmarco ha portato qui me e altri giocatori esperti come Teo e Baso, vogliamo dare il massimo in termini di intensità e consigli“.