Ad un passo dal primato, l’Upea Orlandina proverà a balzare in testa alla classifica se l’attuale capolista Trento cadesse a Barcellona e i paladini piegassero Trieste al PalaFantozzi nella dodicesima giornata della LNP Adecco Gold.
Un balzo sull’ottovolante negli auspici della “banda Pozzecco” che centrando per l’appunto l’ottava vittoria stagionale e consecutiva supererebbe una prova di maturità così avvalorandone automaticamente le credenziali d’alta classifica.
Una sfida tutt’altro che semplice quella che attende Mays e compagni contro i giuliani dell’esperto coach Eugenio Dalmasson che anche con un budget modesto ha costruito una squadra competitiva in cui giovani di prospettiva (Ruzzier, Mastrangelo, Candussi, Tonut) si coniugano con l’esperienza di Carra o dell’ex Hoover. Tra le note positive anche l’ala americana Harris pescato in Israele e il lungo italo-americano, ex Sassari, Di Liegro.
Trieste è poi “ricorrente” nel background di questa Upea: le origini giuliane del Poz e dell’assistente David Sussi, e come non ritornare alla sfida dello scorso torneo proprio contro la squadra della città della bora che costò la panchina a coach Bernardi e l’avvento dell’ex play azzurro.
“I ragazzi stanno tutti relativamente bene – confida coach Gianmarco Pozzecco – si sono allenati tutti pur convivendo con qualche acciacco. Più condizionato Soragna per via dell’infortunio con Veroli, migliora ed è un’aspetto che dobbiamo gestire bene. L’obiettivo che mi sono prefissato è far sentire sempre tutti importanti, credetemi mi piange il cuore quando non riesco a far giocare tutti il tempo che meritano, Ciribeni, ad esempio, che meriterebbe di avere i suoi minuti in campo“.
“Giocare contro Trieste – sottolinea il tecnico paladino, goriziano di nascita, ma triestino purosangue – è per me certo emozionante. Anche se giocando qui sento meno l’aspetto emotivo che ci sarebbe stato in modo differente là con tanti volti familiari e ricordi personali“.
Protagonista della conferenza pregara è l’ala Dominique Archie con il Poz che veste i panni del traduttore con l’atleta originario della Georgia e reduce da due stagioni trascorse in Romania.
“Prima di arrivare in Europa ero infortunato e quando firmai in Romania non conoscevo molto del posto, ma mi sono fidato – ammette candidamente Archie – anche perché volevo misurarmi in campo. Ogni anno è un’esperienza diversa ed utile per crescere e migliorarti. In Romania c’era un gioco più fisico, gli avversari erano più grossi, mentre in Italia c’è più tecnica“.
“Avere in squadra giocatori dell’esperienza di Soragna, Basile e Nicevic è una cosa importante sono degli esempi, come il coach ed impari tante cose. L’Orlandina – prosegue Archie – è una grande squadra, una delle migliori del torneo. Il gruppo è fenomenale, abbiamo tutti un ottimo rapporto tra noi“.
“Ogni anno – conclude l’ala paladina – ci prefiggiamo degli obiettivi che cambiano di volta in volta. Personalmente non ho mai vinto un campionato, e sogno di vincerne uno, magari proprio con l’Orlandina. Ho un contratto biennale, non ho la clausola di buyout, e mi trovo benissimo in questa cittadina che è bellissima, amo le cose semplici. Il lungo passaggio da quarterback per Portannese contro Napoli? Dove sono cresciuto è il football americano lo sport più amato. Ho praticato diversi sport: football, baseball, ma poi è stato soltanto il basket ad appassionarmi“.