Cautela e ottimismo. Queste le linee guida di Sandro Morgana, da pochi giorni eletto alla presidenza del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti da candidato unico. L’ottimismo è proprio il sentimento che deve accompagnare tutto il calcio dilettantistico, perché superato un 2020 a dir poco tortuoso, l’anno appena iniziato non dovrà essere quello della cura delle ferite ma della ripartenza necessaria alla salvaguardia dell’intero movimento. Dall’altro lato, però, guai a far finta che il peggio sia passato. Il calcio è tutto tranne che un corpo estraneo al tessuto economico e sociale di un paese che sta uscendo dilaniato dalla pandemia.
Per destreggiarsi in questo scenario molto complesso serviva una figura di livello, competente e in grado di saper dialogare con le società e le istituzioni federali e politiche, tutte caratteristiche che rientrano nel bagaglio umano e culturale di Sandro Morgana, dopo sei anni tornato alla guida del calcio dilettantistico siciliano. Recentemente il dirigente nisseno è stato anche delegato del Dipartimento di calcio femminile, ma anche vicepresidente dell’area sud della stessa LND.
Una vita per il calcio, quindi, quella di Morgana, arbitro e dirigente benemerito, a cui è stato riconosciuto l’impegno per le sue attività in ambito federale e come capo delegazione della Nazionale Under 19. Morgana sa benissimo del duro lavoro che lo aspetta, ma sembra avere le idee molto chiare: “Sicuramente tutto il sistema calcistico dilettantistico esce fortemente colpito da questo lungo periodo legato alla pandemia. Ci sarà una ripresa lenta, ma ci sarà. Io credo fortemente nelle capacità di ripresa di questo settore che, nonostante tutto, sta andando avanti. La Serie D si è fermata solo un mese, poi si è tornati a giocare. Quello che mi preme sottolineare è che non lo si è fatto solo perché era importante far riprendere i campionati, ma lo si è fatto con la consapevolezza che i protocolli vigenti potessero garantire una ripresa duratura dei campionati, sempre mantenendo alto il livello di sicurezza per la salute degli atleti”.
All’orizzonte, invece, non vi sono certezze per le categorie dall’Eccellenza in giù: “L’auspicio da parte di tutti è che si possa riprendere a giocare dal 30 gennaio, ma al momento di più non posso dire, non perché non voglio ma per via dell’assenza di certezze. Il 15 gennaio scadrà il DPCM del Governo che è in vigore e solo successivamente se ne saprà di più. Credo che i protocolli per le società dall’Eccellenza in giù non necessitino di particolari stravolgimenti. Le società stanno attraversando un momento molto difficile, questo è un mondo che vive di piccole sponsorizzazioni e dagli incassi del botteghino e con un’economia boccheggiante e gli spalti chiusi diminuiscono gli introiti. Il Governo ha sin qui stanziato degli aiuti per le società dilettantistiche, ma non saranno gli ultimi”.
Nonostante tutto Morgana guarda al futuro con fiducia: “Vedere tutto nero non serve, nessuno di noi sta prendendo in considerazione l’idea di un eventuale Piano B e fermare definitivamente i campionati come successo la scorsa primavera. Bisogna ripartire lentamente ma con fermezza, il piano vaccinale è appena iniziato e già nei prossimi 2 mesi vedrà, a mio giudizio, un netto incremento. Bisogna agire passo dopo passo, magari iniziando a pensare a una progressiva riapertura degli spalti, anche come segno di rispetto verso quelle società che questa estate hanno aperto la campagna abbonamenti sperando che il peggio fosse ormai alle spalle, senza dimenticare di mettere al primo posto la salvaguardia della salute di atleti e tifosi”.