Il numero di vittime in Italia per Coronavirus ha superato quelle complessive della Cina: sono 3.405 i morti, con un incremento rispetto a mercoledì di 427. In Cina le vittime registrate finora sono 3.245. Mercoledì l’aumento era stato di 475. Sono complessivamente 33.190 i malati nel Paese, con un incremento rispetto alle 24 ore precedenti di 4.480. Un’accelerazione evidente e preoccupante, se si pensa che i casi di positività mercoledì erano stati poco più della metà (2.648).
Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto così quota 41.035. Sono 4.440 le persone guarite dopo aver contratto il coronavirus, 415 in più di mercoledì, quando il dato giornaliero era stato molto più confortante, raggiungendo le 1.084 unità. Altri 239 pazienti sono stati trasferiti in terapia intensiva, portando il totale a 2498. Hanno superato le 15mila unità i soggetti ricoverati in ospedale. Sono 14.935 invece i soggetti in isolamento domiciliare, asintomatici o con lievi disturbi. I dati sono stati forniti dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.
Dopo l’aumento dei casi, non si sono fatte attendere le prime reazioni politiche. Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, interpellato telefonicamente dall’Ansa ha ammesso che “i dati appena diffusi dalla Protezione Civile purtroppo sono molto chiari. Siamo in piena emergenza ed è necessario intervenire drasticamente, principalmente nelle zone maggiormente colpite, con la chiusura di ogni attività produttiva, professionale e commerciale, privata e pubblica che non sia assolutamente indispensabile, escludendo soltanto le filiere alimentari e sanitarie”.
Borrelli ha invece sfatato un’altra fake news, che sta avendo pesanti ripercussioni: “Da più parti ci giunge notizia di abbandono di animali domestici, in particolar modo cani. È una cosa assolutamente deprecabile, in nessun modo è stata dimostrata la possibilità di contagio tra gli animali e l’uomo”. Chi lascia per strada gli animali, rischiando di condannarli a morte, compie quindi un gesto doppiamente inaccettabile.