Lo spazio espositivo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, nell’ambito del progetto “L’Opera al Centro” curato da Giuseppe La Motta, ospita tutti i giorni, escluso il lunedì, fino al 24 maggio la mostra “L’isola in controluce” di Stefano Donato, con i testi di Milena Romeo, nelle fasce orarie 10/12:30 – 16/18:40.
Donato è nato a Messina ma vive e lavora a Roma, dove ha compiuto i suoi studi artistici diplomandosi in arredamento e scenografia. Sin da piccolo ha manifestato una spiccata predisposizione per l’arte, cimentandosi nelle prime esposizioni. Frequenta la bottega del maestro Alfredo Francato, affermato pittore messinese, dove ha iniziato ad apprendere le varie tecniche pittoriche.
Dopo l’Accademia, la grande passione per l’arte lo ha portato anche a collaborare con l’architetto Andrea Crisanti alla realizzazione di alcune scenografie per il cinema e il teatro lavorando con illustri maestri del calibro di Francesco Rosi e Michelangelo Antonioni. Organizza la sua prima mostra personale a Messina alla galleria Vaccarino.
Il successivo trasferimento nella Capitale ha rappresentato per lui la possibilità di esibirsi e confrontarsi con una realtà artistica profondamente più prestigiosa e importante, tant’è che le opere di quel periodo risentono della grande bellezza della Città Eterna. Ma la Sicilia è sempre una profonda fonte d’ispirazione per lui, il ricordo, la nostalgia per la sua terra amata, sono un costante riferimento nelle sue opere più significative.
Sono varie le mostre personali che allestisce nelle più prestigiose gallerie della capitale riscuotendo consensi da parte del pubblico e della critica. La bellezza della Città Eterna e il fascino che esercita in un artista lo attraggono al tal punto che inizia a frequentare gli ambienti più artistici della capitale quale il Caffè Greco e Piazza del Popolo, e a far parte in seguito dei Cento Pittori di Via Margutta, la famosa via degli artisti.
Giornali, riviste, radio e televisioni si sono frequentemente interessati alla sua attività artistica. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche. Ritorna a Messina con questa personale al Teatro Vittorio Emanuele che presenta 42 opere pittoriche, olio su tela e cartone, con soggetto di paesaggi, vedute che riassumono un’idea di terra d’origine, come spazio elettivo, paradigma delle sue visioni e nutrimento dell’immaginario di uomo e di artista.
Lo Stretto di Messina è focus di questo personale diario annotato nel tempo che ha puntellato e sigillato il suo rapporto creativo ed esistenziale con la nostra isola. Un’isola, come recita il titolo, in controluce, vista e fissata da un punto cioè frontale rispetto alla sorgente luminosa, come accade in fotografia, nel cinema in cui il soggetto inquadrato senza essere colpito dai raggi diretti è fissato dall’artista con il pennello, con la cinepresa o con la macchina fotografica.