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L’Ischia difende Maurizi: “Troppe provocazioni. L’ambiente deve restare compatto”

Lo sfogo in sala stampa di Agenore Maurizi, al termine della sfida tra Ischia e Cosenza, ha fatto il giro di tv e web. Il tecnico gialloblù ha perso la testa ed apostrofato in malo modo i giornalisti presenti, non gradendo le osservazioni formulate dopo l’1-1 della sua squadra. Uno show durato diversi minuti, con parole pepatissime. La società campana, in un comunicato, ha preso le difese del suo allenatore. “La S.S. Ischia Isolaverde S.r.l., in riferimento a quanto accaduto nella sala stampa dello Stadio Mazzella, a fine gara durante le interviste di rito, a tutela dell’immagine del proprio tesserato Agenore Maurizi, condanna il comportamento assunto dal sig. Enrico Buono giornalista della testata Tele Ischia provocatorio soprattutto al termine di una gara che ha visto l’Ischia dominare e meritare certamente la vittoria. In un particolare momento del Campionato che vede coinvolta la squadra dell’Ischia nella lotta per la salvezza, si prende atto e si deve purtroppo constatare che queste provocazioni giornalistiche, al pari di comportamenti offensivi verso i nostri tesserati di una seppur minima frangia di tifosi, (che la società interpreta come attaccamento per i nostri colori Giallo Blu e delusione per la mancata vittoria) non sono assolutamente di conforto al raggiungimento dell’importante obiettivo che la società si è prefissata la salvezza. Questo stato di nervosismo non fa bene a nessuno!! La società intende altresì tutelare il proprio calciatore Francesco Millesi, oggi stato oggetto di una contestazione scaturita da una incomprensione che non voleva assolutamente essere una mancanza di rispetto verso i propri tifosi, condividendo e giustificandone il suo nervosismo al culmine di una partita che la squadra meritava di vincere. Si invita la tifoseria, gli organi di informazione, la cittadinanza tutta, a tenere compatto l’ambiente perchè solo tutti insieme con forza e determinazione si può raggiungere la permanenza della società nella categoria professionistica. La società inoltre è pronta ad accettare qualsiasi tipo di critica costruttiva, ma non può assolutamente tollerare offese personali e lesive della dignità dei propri tesserati”.

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