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L’Igea Virtus vola, Grasso: “Con rabbia ed umiltà andiamo verso la vittoria”

Tutto lascia presagire, ormai da tempo, che sia la volta buona. E così, ad otto giornate dalla fine, l’Igea Virtus Barcellona è regina incontrastata del campionato di Eccellenza. Sette sono infatti le lunghezze che distanziano i giallorossi da Sicula Leonzio e Sporting Taormina, proiettandoli verso la vittoria del campionato. Ne è consapevole il presidente Nino Grasso, che ai microfoni di Messina Sportiva esalta le vittorie della propria società e guarda al futuro con fiducia.

L'undici titolare dell'Igea Virtus
L’undici titolare dell’Igea Virtus

Presidente, la sua Igea Virtus è oggi in testa al campionato di Eccellenza con sette punti di vantaggio sulla seconda posizione. Coi debiti scongiuri, questo campionato finisce nelle vostre mani e vi incorona, definitivamente, come sua favorita.

E’ vero che si è creato un buon margine tra noi e le inseguitrici, ma bisogna pur ammettere che il calendario riserva ancora degli scontri diretti che saranno determinanti. I ventiquattro punti a disposizione non sono pochi; la storia non ha risparmiato sorpassi dell’ultima ora o simili. E’ fuor di dubbio che l’Igea stia facendo benissimo, raccogliendo risultati oltre le nostre aspettative. Adesso è arrivato il momento di stare coi piedi per terra. Dobbiamo pensare a tutto ciò che resta di un campionato ancora in corso, perché è normale che tutti vogliano prendersi la soddisfazione di fare lo sgambetto alla capolista. Con molto equilibrio e con molta umiltà sarà necessario continuare per la nostra strada.

Comincia adesso il rush finale ma, ormai sembra che ogni dimostrazione sia stata offerta da parte vostra. Dato che solo un crollo verticale potrebbe rimettere in gioco tutto, l’importante sarà mantenere la concentrazione?

Fino ad oggi la concentrazione è stata un nostro punto di forza. La squadra non è mai crollata improvvisamente, perché ha una guida tecnica che sa gestirla in questo senso e perché lavora bene. Mi sembra quindi difficile che l’Igea molli proprio alla fine. Nel calcio sono molti gli aspetti che da gestire con questa preparazione mentale, unita alla voglia di vincere. I nostri ragazzi tengono tutti alla maglia e credo sia stata una buona scelta puntare su una rosa dall’età media di 22 anni e fatta di gente del luogo. Sono tutti calciatori che hanno dimostrato di essere validi e che adesso, senza perdere ciò che li ha sempre caratterizzati, si stanno appropriando di un futuro calcistico più roseo.

Colore e calore nella tribuna igeana
Colore e calore nella tribuna igeana

L’ultima giornata, come qualche altra prima, è stata caratterizzata dai passi falsi delle grandi. L’Igea ha continuato invece la propria cavalcata, asfaltando 5-1 un Atletico Catania che, pur con un organico invidiabile, non sa risorgere. Un commento sulla partita?

Avevo detto alla vigilia che ci aspettava una partita molto difficile. Tanti atletisti hanno conosciuto categorie superiori, con in testa Giorgio Corona. Nonostante tutto, anche ciò che mostrava classifica, i ragazzi hanno capito cosa fare, affrontando la gara col massimo impegno. Ho assistito ad una bella vittoria, frutto di una meravigliosa prestazione. Abbiamo giocato un gran calcio, pur con i problemi di un terreno di gioco, il nostro, che è ridotto davvero male. Lottando su tutti i palloni, abbiamo raccolto gli applausi di tutto lo stadio e fatto divertire i presenti.

Dopo anni di alta classifica, è arrivata l’Igea dei grandi numeri. 20 risultati utili consecutivi e soli 9 gol subiti giustificano ciò che di buono state facendo. C’è stato, nella stagione, un punto di svolta, oppure la dimostrazione che sarebbe andata così?

Fin dalla prima giornata abbiamo visto in campo tanto equilibrio e parecchia costanza. Questa seconda caratteristica è forse la chiave del nostro cammino.  Si diceva da tempo, appunto, che per andare in fondo al campionato sarebbe servita regolarità lungo tutto il suo corso del torneo. L’Igea ha affrontato ogni partita esattamente come doveva e mi ha dato ottime dimostrazioni. Anche quando non abbiamo brillato, a prescindere dai punti raccolti, ho notato grande voglia di lottare fino all’ultima partita. In una stagione, come è ovvio, incontriamo sia squadre che lasciano spazi che altre pronte a chiudersi nella propria metà campo: in ogni caso, il nostro gioco è sempre stato protagonista. Ovviamente non dobbiamo guardare indietro, ai nostri precedenti risultati, ma con autostima i nostri giocatori manterranno la solita “rabbia” per raggiungere le certezze della matematica. Tengo a sottolineare comunque che l’Igea aveva posto come proprio obiettivo i play-off, ma adesso è giusto voler vincere.

Mister Raffaele saluta la curva
Mister Raffaele saluta la curva

Si parla tanto di Peppe Raffele, allenatore che ha segnato un nuovo corso per voi e con cui Barcellona ha un grande feeling. Cosa lo rende un vincente?

Il curriculum di mister Raffaele parla al posto suo. Ha ottenuto spesso le vittorie a cui aspirava, si è continuamente posto obiettivi importanti e le sue squadre hanno sempre segnato molto.  I suoi maggiori pregi? Riesce a trasmettere tantissimo ai giovani, sa infondere la mentalità del non essere mai appagati. Fa capire spesso ai ragazzi quanto le vittorie siano importanti per tutti, specie per loro, perché possano scalare le categorie ed avere mercato. C’è insomma grande sintonia, anche per quello di cui insieme si sta godendo. Abbiamo una tifoseria splendida, che stima questo allenatore e Barcellona, che rappresenta davvero una grande piazza per l’Eccellenza, è entusiasta per tutto. Allo stesso modo la dirigenza è soddisfatta di questo anno e mezzo, che sta ripagando ampiamente la fiducia riposta nello staff. Accanto a Raffaele ci sono i mister Trimarchi e Pirelli, che completano un buon quadro di competenze e lavorano al meglio. Infine vorrei spendere un elogio, non perché sia mio fratello, per Salvatore Grasso, che ha operato con i tre tecnici in fase di mercato e che, possiamo dire oggi, non ha sbagliato nulla.

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