Dopo la stipula di un contratto preliminare tra l’attuale presidente del Messina Pietro Sciotto e la fiduciaria lussemborghese “Aad Invest Group”, cresce l’attesa in città per le prossime mosse dei potenziali acquirenti, usciti almeno in parte allo scoperto dopo cinque mesi di indiscrezioni e ipotesi, che avevano portato praticamente tutti a dubitare della loro reale esistenza.
Alla fine invece Sciotto si è preso una piccola rivincita, anche se il futuro resta tutto da scrivere. La definizione nero su bianco di un accordo che ha superato l’intesa di massima dello scorso giugno, che non sfociò mai in un atto notarile, è arrivata nello studio di Silverio Magno, che si è sempre professato un grande tifoso del club.
C’è un precedente peraltro. Già nel febbraio 2017 infatti una cordata statunitense e l’imprenditore Angelo Massone scelsero lo studio notarile di via Ghibellina per portare avanti la trattativa con l’allora presidente Natale Stracuzzi. L’operazione non fu completata anche perché la piazza “premeva” per un’altra pista, che conduceva a Franco Proto. Alla fine l’ex presidente dell’Atletico Catania rilevò il “vecchio” Acr, che a fine stagione rinunciò alla categoria per via dei debiti accumulati.
L’ex procuratore sportivo Doudou Cissè e il legale Alexandre Chateaux hanno “prenotato” l’acquisizione dell’80% delle quote del club e dovranno rispettare le scadenze economiche dell’accordo sottoscritto con Sciotto, che secondo quanto filtra prevede anche una penale in caso di una fumata nera che tutti sperano di scongiurare.
A fare da tramite fra le parti, come ha rivelato la Gazzetta del Sud, è stato il 23enne Fabio Bertolami, consulente finanziario e consigliere comunale a Novara di Sicilia, che è in contatto con l’Aad Invest Group già dal maggio scorso. Le “complesse fasi propedeutiche all’acquisizione del club sono seguite invece dal commercialista Francesco La Fauci”, attivo sia a Milano che a Messina, cui si è affidato il fondo americano, come ha chiarito lo stesso Acr in una nota stampa.
Annunci ufficiali sulla natura del “trust” non ci sono ma è stato lo stesso Cissè, in un’intervista a “Markets Herald”, a svelare i nomi dei suoi principali partner. La holding Licorne Gulf, “attiva da 27 anni in Arabia Saudita, Bahrein e Qatar, si distingue per i suoi significativi contributi finanziari al calcio europeo e per i suoi investimenti in progetti industriali nel Golfo”. A guidarla Irina Duisimbekova e Alexandre Katrangi, che nell’agosto scorso erano stati affiancati al Genoa, anche per la loro presenza allo stadio “Luigi Ferraris”, in occasione della gara di Coppa Italia con la Reggiana.
E il “GEM”, il Global Emerging Markets, “un gruppo di investimento alternativo da 3,4 miliardi di dollari che gestisce un insieme diversificato di veicoli di investimento focalizzati sui mercati emergenti in tutto il mondo”. Cifre roboanti ma quanto sta accadendo in Belgio, al Kmsk Deinze, l’altro club già rilevato dall’Aad Invest Group e affidato di fatto a dei curatori fallimentari, impone cautela. Che a Messina è d’obbligo, ormai d’ordinanza, dopo tutto quello che è accaduto dal 2009 in poi.