Un’evanescente FP Sport Messina non approfitta delle concomitanti battute d’arresto di Cefalù e Licata e rischia di aver compromesso, in maniera pressoché definitiva, le sue speranze di inserimento nella griglia playoff. Così per la formazione di Francesco Paladina, scesa sul parquet di Catania con soli 8 elementi, si allontana sempre di più la speranza di agguantare la quarta piazza in classifica. Spiace dirlo, ma dopo la bella prova fornita sette giorni prima contro Siracusa, le aspettative in casa FP Sport erano altre. Sono stati proprio gli under a deludere maggiormente il tecnico peloritano, dando la netta sensazione di aver approcciato l’impegno con troppa sufficienza forse convinti, a torto, di affrontare una squadra “morbida” e senza stimoli che nulla più aveva da chiedere al campionato. Pur trovandosi di fronte un’avversaria tutt’altro che trascendentale, la compagine dello stretto non è mai riuscita ad entrare in partita, costretta ad inseguire per tutto l’arco dei quaranta minuti e fornendo una prestazione appena sufficiente in difesa e del tutto inadeguata in attacco. La partita ha totalmente disatteso i presupposti della vigilia e chi pensava di poter assistere ad un incontro appassionante e dai buoni contenuti tecnici è tornato a casa parecchio deluso: punteggio basso e festival degli errori da entrambe le parti e così, alla fine, ha vinto meritatamente la squadra che ha sbagliato meno.
Che fosse una giornata storta, in fase realizzativa, lo si è capito sin dalle battute iniziali. I primi punti dei messinesi arrivano solamente dopo quasi cinque minuti di gioco (quattro tiri liberi consecutivi di Cavalieri) e bisogna addirittura aspettare oltre sei minuti per vederli realizzare il primo canestro su azione. Quanto visto nel primo parziale, conclusosi 21-13, la dice lunga sull’approccio mentale alla gara del quintetto peloritano. Nonostante ciò, pur giocando male, l’FP Sport è riuscita già nel secondo quarto a ricucire lo strappo aggiudicandosi, con un’impennata di orgoglio, il parziale per 13-19 ed andando, così, al riposo lungo in svantaggio di soli 2 punti (34-32). All’insegna dell’equilibrio anche la seconda metà di gara, con il Cus Catania avanti nel punteggio ed i messinesi sempre a ruota nel vano tentativo di concretizzare il sorpasso. Alla fine, comunque, gli etnei riescono a far loro le ultime due frazioni di gioco, entrambe con il medesimo minimo scarto (19-16 e 13-10), tornando così a riassaporare la gioia della vittoria dopo oltre un mese di astinenza. Ripercorrendo le fasi della partita e dando uno sguardo alle statistiche di squadra dei peloritani, si nota come Cavalieri e compagni abbiano letteralmente buttato alle ortiche una vittoria ampiamente alla loro portata anche in virtù del fatto che, con un po’ di concentrazione in più e con maggiore precisione al tiro, il successo difficilmente sarebbe loro sfuggito. La squadra di Paladina ha tirato dal campo con percentuali largamente insufficienti (30% da 2 e 16% da 3), denotando solo ai tiri liberi una certa precisione (74%). Sui 58 punti totali realizzati, infatti, ben 26 sono arrivati dalla linea della carità: troppo pochi 32 punti segnati su azione per poter pensare di portare a casa il risultato. Con questi numeri nello score c’è ben poco altro da aggiungere. È necessario che i giovani di coach Paladina facciano un bagno di umiltà ed imparino al più presto che, quando si vogliono raggiungere certi obiettivi, non bisogna mai abbassare la guardia e, soprattutto, è sempre indispensabile nutrire grande rispetto per ogni avversario che si affronta.
Cus Catania Basket-FP Sport Messina 66-58
Parziali: 21-13; 13-19 (34-32); 19-16 (53-48); 13-10 (66-58)
Cus Catania Basket: Di Nicola 6, Bonaccorsi 4, Grasso 20, Pennisi 5, Martello 1, Lo Faro 10, Porto 8, Arcidiacono 8, Leonardi 7. All. Malagó.
FP Sport Messina: Mirenda 6, Santoro 3,Bonanno 8, Cavalieri 24, Sabarese 10, Squillaci 18, Ponzù Donato, Perrone. All. Paladina F.
Tiri liberi: 26/35. Falli di squadra: 24. Falli subiti: 26. Usciti per 5 falli: Mirenda e Perrone.
Arbitri: Caci G. e Filesi P.