Prima la rimonta (da 2-0 a 2-2) con il Palermo, poi la fantastica vittoria di Bari contro la capolista. Sembravano due sfide impossibili invece il Messina ha collezionato quattro punti, dando una svolta al proprio campionato. Parallelamente allo splendido impatto dei nuovi acquisti è cresciuto anche il rendimento di chi c’era prima e viveva con apprensione la difficile situazione di classifica.
Le manone di Michał Lewandowski sono state fondamentali per il clamoroso successo (1-2) ottenuto al “San Nicola”. Il portiere polacco, ai nostri microfoni, spiega cosa è scattato nell’ultimo periodo all’interno del gruppo: “Sicuramente i nuovi acquisti ci hanno aiutato per qualità ed esperienza. Alcuni di loro hanno militato tanti anni in C e anche in B. Basti pensare che Piovaccari ha giocato persino in Champions League. Ci hanno dato un grande contributo per collezionare questi quattro punti”.
Due trasferte dalle quali sono arrivate risposte importantissime. Di questi 180′ palpitanti il numero 22 giallorosso racconta: “A Palermo ci hanno messo sotto nel primo tempo, poi coi giusti cambi operati dall’allenatore ci siamo ripresi nel secondo. Dopo un discorso che abbiamo fatto all’intervallo dentro lo spogliatoio siamo tornati in campo diversamente, realizzando due gol e pareggiando la partita. A Bari abbiamo mantenuto la stessa cattiveria e la voglia di far punti”.
Al San Nicola Lewandowski ha effettuato una grande parata su Cheddira. Si era sull’1-1 e i destini della gara potevano prendere una direzione opposta. Che valore dare a quell’intervento così difficile? “Non so se sia stata la più bella del campionato, magari c’è anche quella contro la Virtus Francavilla nel girone d’andata. Si è trattato di una parata di una certa reattività, menomale che il giocatore del Bari mi ha tirato vicino, era piuttosto potente ma quasi sulla mano”.
L’1-1 contro i pugliesi lo ha segnato Trasciani, già ex compagno ai tempi del Teramo. “Non sono sorpreso, conoscevo Daniele, un ragazzo in gamba. È bravo di testa, sapevo che su qualche calcio d’angolo o punizione poteva fare gol. È entrato col piede giusto nello spogliatoio, ci ha portato qualcosa che mancava e si trova bene con tutti”.
Il Messina arriva adesso con grande carica all’appuntamento contro il Foggia, una squadra che in questo momento appare viceversa in difficoltà. Che partita attendersi? “Mi aspetto la gara che abbiamo fatto a Bari. Con la giusta mentalità, la voglia e la rabbia di adesso possiamo fare punti con tutti. Sarà difficile, il Foggia ha Zeman, un allenatore che fa un grande calcio, ma non è detto non poter vincere contro di loro, lo si è visto anche all’andata. Dobbiamo cercare di conquistare la vittoria”.
Per un posto tra i pali c’è da vincere la concorrenza di Caruso, tornato a Messina dopo essere stato il portiere della promozione, e prima ancora di Fusco: “Siamo tre ragazzi giovani che dobbiamo crescere. C’è una sana concorrenza, il mister vede come stiamo in allenamento e poi sceglie chi far giocare. Siamo tre colleghi, ma non c’è nessuna cattiveria tra di noi. Mi sto trovando bene con entrambi, non ci sono problemi”.
Le critiche non sono tuttavia mancate in questa stagione e a gennaio radiomercato dava Lewandowski in procinto di lasciare lo Stretto. Il diretto interessato ammette le difficoltà ma chiarisce su questo punto: “Delle offerte sul mercato non ne ero a conoscenza. So anch’io che i primi mesi sono stati per me sottotono, anche perché tutti si aspettavano di vedere il portiere dello scorso anno a Teramo. Allenandomi sempre al massimo sto cercando di riprendermi e spero ora di mostrare il Lewandowski della passata stagione”.
I numeri dicono però che il Messina ha la difesa più battuta (44 reti al passivo) del girone C. Serve migliorarsi per invertire il trend al più presto. “Possono essere dei problemi di tattica o delle uscite, un po’ di tutto. Ogni tanto ci manca la cattiveria ed io o i miei compagni facciamo qualche errore, capita a tutti. Questo ci ha penalizzato e abbiamo preso tanti gol”.
I portieri polacchi protagonisti in Italia modelli da seguire per Lewandowski. Szczęsny della Juventus, Skorupski del Bologna e Dragowski della Fiorentina sono da anni tra i migliori. “Guardo le immagini di tutti. Ci sono tre portieri polacchi che giocano nel campionato di Serie A italiano e poi ammiro molto anche Fabianski del West Ham, pensando a quelli che giocano all’estero. Seguo sempre le loro partite, perché se posso rubare qualcosa…”.
Il polacco più famoso resta l’omonimo (e non parente) Lewandowski del Bayern Monaco, Robert. Vincitore, a livello individuale, della Scarpa d’oro e del Best FIFA Men’s Player, ma non del Pallone d’oro, solo sfiorato dall’attaccante nell’ultima edizione e alla fine assegnato a Lionel Messi. “Speravo vincesse già quello dell’anno scorso, lo avrebbe meritato, ma la scelta è dovuta al voto di tante persone. Ha fatto gol a ripetizione nel Bayern Monaco e prima ancora nel Borussia Dortmund. Sarebbe bello se un polacco potesse vincere questo premio”.
Dalle caterve di gol segnati da uno dei centravanti più forti al mondo a quelli che il Lewandowski giallorosso dovrà cercare di evitare anche sabato contro il Foggia, quando il Messina confida in un pubblico decisamente maggiore rispetto alle ultime uscite pronto a sostenere la squadra: “Speriamo che i tifosi possano essere numerosi così da darci un aiuto e spingerci a centrare l’obiettivo per la gara di sabato e poi a raggiungere una salvezza tranquilla”.