Non basta l’arrivo di Cristiano Ronaldo a dare lustro all’intero calcio italiano e a cancellare le tante ombre. Nell’anno della mancata partecipazione dei Mondiali di Russia non e’ sufficiente l’ingaggio da parte della Juventus del fenomeno portoghese a spazzare via le nubi attorno ad un sistema vicino al collasso. E’ l’ennesima estate calda, tra le peggiori di sempre. Dalla A alla D, è tutto in ballo nelle aule di tribunale, con buona pace di chi sperava che i verdetti fossero arrivati esclusivamente dal campo.
Il Parma ha salvato la massima categoria e può tirare un sospiro di sollievo. I ducali – per i quali era stato inizialmente richiesto un -2 sull’ultima classifica che avrebbe comportato la mancata promozione – sono stati penalizzati di di 5 punti da scontare nella stagione 2018-19. Ad essi va aggiunta la squalifica di 2 anni, più l’ammenda di 20 mila euro, all’attaccante ex Messina Emanuele Calaiò, in relazione al deferimento della Procura federale per la vicenda dei messaggi sospetti precedenti la gara Spezia-Parma. Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini annuncia ricorso in appello: i rosanero sarebbero subentrati agli emiliani.
Poi c’è il caso Chievo. La Serie A dei clivensi rischia di andare in fumo per la questione delle presunte plusvalenze fittizie col Cesena, per la quale la Procura della Figc ha chiesto il -15, quindi la retrocessione in B che favorirebbe il ripescaggio del Crotone. I pitagorici si sono fatti sentire a suon di comunicati, augurandosi che la pena definitiva non sia troppo “morbida” e sottolineando come in passato il Chievo sia stato già “graziato” sul tema. Viceversa Campedelli si mostra ottimista per la sentenza: i veronesi punterebbero tutto sulla carta dell’improcedibilità per un vizio di forma.
In B partirà con una robusta penalizzazione il Foggia, ma la Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite ha parzialmente accolto il ricorso dei pugliesi, riducendo da 15 a 8 punti l’handicap. Sarà comunque un campionato in salita per il Foggia, affidato al neo tecnico Gianluca Grassadonia. Il club rossonero era stato deferito lo scorso 15 maggio insieme a 37 soggetti tra dirigenti, calciatori e tecnici “per avere reimpiegato nell’attività gestionale e sportiva nel corso delle stagioni sportive 2015/2016 e 2016/2017 un importo monetario molto ingente, sia a mezzo di bonifici, sia a mezzo di denaro contante, proventi di attività illecite di evasione e/o elusione fiscale, alcune delle quali integranti anche reato”.
Se i “satanelli” saranno però ai nastri di partenza, tutt’altra atmosfera a Cesena e Bari dopo la mancata iscrizione al torneo cadetto. I romagnoli si stanno già preparando al nuovo corso in Serie D, ma la vecchia società è stata travolta anche dal caso delle presunte plusvalenze fittizie col Chievo. Nel caso il -15 venisse applicato sulla classifica del 2017-18 dei bianconeri a beneficiarne sarebbe l’Entella, che verrebbe riammessa tra i cadetti dopo aver perso i playout.
Stupisce invece il ricorso presentato dal club biancorosso che ha chiesto al Collegio di Garanzia del Coni “un termine non inferiore a tre giorni lavorativi per consentire alla società di provvedere alla regolarizzazione di tutti gli adempimenti necessari per il rilascio della Licenza Nazionale e per l’ammissione al Campionato di Serie B per la s.s. 2018/2019, autorizzando sin d’ora l’eventuale ammissione del club in sovrannumero”.
All’ultimo grado della giustizia sportiva si è rivolto anche l’Avellino, sperando di ribaltare il verdetto e scongiurare l’esclusione dal campionato grazie agli assi nella manica dell’avvocato Eduardo Chiacchio, uno dei massimi esperti di diritto sportivo, già capace di di imprese memorabili.
Gli irpini del presidente Taccone, alle prese con il pasticcio fideiussione (la società Onix Asigurari sarebbe senza rating e la seconda è stata presentata fuori tempo massimo), chiedono “di accertare e dichiarare l’illegittimità, l’inammissibilità e/o l’erroneità della delibera impugnata, assunta dal Commissario Straordinario della FIGC; per l’effetto, di disporre l’immediata ed incondizionata ammissione della predetta società al Campionato di Serie B 2018/2019, previa concessione alla stessa della relativa Licenza Nazionale; in subordine, di annullare la delibera impugnata e, alla luce dell’acclarata tardività della contestazione della Co.Vi.Soc. del 12 luglio 2018, rimettere gli atti allo stesso Organo di Vigilanza per la rinnovazione e/o riformulazione dell’atto medesimo; sempre in via gradata, di statuire la rimessione in termini del sodalizio irpino, ai fini della produzione di una ulteriore garanzia fideiussoria, in aggiunta e/od in sostituzione di quella originariamente depositata”. Ove l’Avellino, in caso di esito negativo al Coni, volesse ricorrere al Tar del Lazio, a calendari già stilati, il rischio sarebbe quello di una B a 23 squadre.
Mors tua, vita mea. In questo scenario c’è ovviamente chi spera di guadagnare una categoria grazie al ripescaggio. Per la Serie B il quadro è improvvisamente mutato. In pole per rimpiazzare Cesena (salvo eccezione precedentemente spiegata) e Bari ci sono Novara e Catania, oggi in testa nella speciale graduatoria, ma fino a qualche giorno fa non candidabili rispettivamente per gli illeciti amministrativi e gli illeciti sportivi commessi nelle ultime stagioni. Di contro si è formato un asse fra le squadre che si vedono penalizzate dal ribaltamento del Tfn che ha annullato la precedente delibera. A comporlo Ternana, Siena e Pro Vercelli, scalzate in classifica dalle due rivali. La battaglia, da affrontare insieme, è avviata. Il legale del Novara, Mattia Grassani, non teme però stravolgimenti in merito. A catena sono sette, al momento, i posti disponibili per i ripescaggi in C, al fine di raggiungere quota 60 squadre, da suddividere in tre gironi da 20: a liberarli anche la fusione tra Bassano e Vicenza e le scomparse di Mestre, Reggiana e Fidelis Andria.
Non è finita qui, perché il Racing Fondi, adesso diventato Racing Aprilia, chiede la retrocessione del Matera e di poter essere riammesso alla serie C. Il ricorso, tramite l’avvocato Cesare Di Cintio, è stato presentato alla FIGC e si basa sugli stipendi e gli incentivi all’esodo non pagati che coinvolgono a vario titolo sette tesserati del club lucano. Il Matera ha chiuso il campionato di Serie C con 19 punti di penalizzazione a quota 42. Se il ricorso del Racing Fondi fosse accolto il Matera potrebbe quindi scivolare in una posizione peggiore rispetto ai laziali, retrocessi in D dopo i playout disputati contro la Paganese. Un quadro che si commenta da solo.