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L’entusiasmo dei tifosi ha scatenato l’Orlando furioso: il Messina si è sbloccato

Al quarto impegno ufficiale il Messina è riuscito finalmente a sbloccarsi e l’esaltazione da derby è il miglior modo per dare davvero il via ad una stagione che sarà ancora più intensa del biennio precedente. Dopo una doppia promozione, il patron Lo Monaco indica in una tranquilla salvezza il principale obiettivo dei peloritani, sulla carta ancora un gradino al di sotto delle principali candidate al salto di categoria. Si spiega così la cautela di Grassadonia, che ha dichiarato in sala stampa di volere archiviare in fretta una serata comunque storica.

Spettacolo di colori nel settore ospiti del
Spettacolo di colori nel settore ospiti del “Granillo”

Il ritardo di preparazione, che condiziona alcuni degli uomini più rappresentativi, Bjelanovic e Vincenzo Pepe in testa, e l’insufficiente feeling tra i reparti, inevitabile per un gruppo rinnovato con ben sedici nuovi acquisti (!), sono stati però compensati con la classe individuale, l’agonismo e la grinta, trasmesse da una piazza che attendeva da sette anni il derby con la Reggina e da nove una vittoria al “Granillo”. Forse la chiave del match sta anche nella scelta della tifoseria organizzata che, dopo essersi imbarcata con il traghetto salpato prima di quello con a bordo la squadra, ha deciso di attendere proprio a Villa San Giovanni il pullman con Corona e compagni, “caricati” a suon di cori in vista della sfida serale con gli amaranto.

Di fronte ai 10.000 di Reggio Calabria forse anche il più impavido avrebbe trovato motivazioni e stimoli ma è curioso che fin dal riscaldamento ad invocare supporto, con ampi gesti, sia stato proprio Orlando, capace poi di scatenarsi e di firmare con un tacco di rara precisione e bellezza stilistica una rete destinata comunque a rimanere negli annali. Che esordio per l’ex Aversa Normanna, per il quale Grassadonia rappresenta davvero un padre calcistico. Tra Salerno e Pagani la punta che compirà 24 anni soltanto il prossimo 26 dicembre aveva realizzato già 40 reti con il concittadino in panchina e dopo i 12 timbri dell’ultimo torneo di Seconda Divisione, il nuovo centravanti del Messina sembra avere le carte in regola per raggiungere nuovamente la doppia cifra e traghettare i giallorossi verso lidi ancora più ambiziosi.

L'invasione dei tifosi giallorossi a Villa San Giovanni
L’invasione dei tifosi giallorossi a Villa San Giovanni

Alla Reggina probabilmente sarebbe stato stretto anche il pareggio ma al di là dell’imprecisione dello scatenato Insigne, del deludente Di Michele e della prodezza di Lagomarsini su Armellino, la serata del “Granillo” ha regalato anche una ritrovata solidità difensiva ad un gruppo che aveva subito 6 reti nelle precedenti tre uscite ufficiali con Pontedera, Barletta e Lupa Roma, peraltro già in vetta ai gironi B e C di Lega Pro. I biancoscudati avrebbero comunque potuto trovare il vantaggio già prima, con Silvestri ed il rigenerato Benvenga.

Significativo e benaugurante il fatto che l’assist decisivo sia arrivato proprio dalla corsia sinistra e da Donnarumma, protagonista in negativo con la Lupa Roma. In quella gara Grassadonia era stato costretto a proporre in corso d’opera Silvestri prima e Benvenga poi in una posizione a loro meno congeniale ma gli equilibri erano almeno in parte saltati. Bucolo e Nigro, con la loro consueta carica agonistica, hanno tenuto a galla il centrocampo, anche se il messinese Rizzo a 23 anni ha sorpreso per qualità e maturità, ben supportato tra l’altro dal milazzese Dall’Oglio.

Una
Una “prima” da urlo per Luca Orlando

I tre punti e l’esaltazione collettiva, sfociata nella festa inimitabile della Caronte, trasmettono fiducia e consapevolezza ad un Messina ancora in rodaggio, che proprio con la spinta di una piazza affamata di imprese che sembravano troppo lontane può azzerare o comunque compensare l’handicap che ancora la separa dalle battistrada. Altro punto di forza l’unità dello spogliatoio, principale segreto dell’ultimo biennio, testimoniata anche dall’abbraccio post-partita al presidente Torrisi, colpito in settimana da un grave lutto.

Sabato al San Filippo sarà di scena l’imbattuto Matera, abbonato ai pareggi, dopo i segni “ics” con Paganese, Juve Stabia e Lecce, e reduce dal bagno di folla del “XXI Settembre”, dove in quasi 7.000 hanno seguito una sfida sentitissima per una matricola in ascesa che sfidava i pugliesi che nel recente passato hanno militato in A. Un collettivo di primo piano nel quale spicca l’ex D’Aiello e guidato da Auteri, ex tra le tante di Igea Virtus, Siracusa e Nocerina. L’ACR galvanizzato dal derby vuole regalargli il primo vero dispiacere stagionale.

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