La vittoria manca ormai da due mesi ma al San Filippo l’Akragas è riuscito perlomeno ad interrompere la serie nera che ha caratterizzato l’ultimo mese e che faceva traballare anche la panchina di Nicola Legrottaglie, noto per i trascorsi nella Juventus, con cui ha collezionato più di un centinaio di presenze, ed in Nazionale. Questa la sua analisi in sala stampa: “Siamo soddisfatti per il punto ma se penso all’andamento della partita ed alle palle gol con un po’ di amaro in bocca perché qualcosa in più si poteva ottenere. Noi ne abbiamo avuto due o tre abbastanza nette e l’1-1 lo abbiamo subito soltanto su una punizione, credo tra l’altro un po’ discutibile. Avevamo di fronte una bella squadra, che ha un organico importante e ha dato fin qui filo da torcere a tutti. Non resta quindi che accontentarsi”.
I bianco azzurri attendono il mercato per assicurarsi qualche alternativa in più, soprattutto a gara in corso: “La panchina corta incide tantissimo. Se ad un certo punto della gara avessi avuto a disposizione un paio degli infortunati avrebbero sicuramente dato un certo peso alla squadra. Eventuali ricambi potevano anche rivelarsi decisivi e farci vincere, perché gli assenti sono elementi che hanno tanta velocità nelle gambe”.
Il riferimento è ai vari Aveni, Scrugli ed Almiron: “Il nostro progetto si fondava su di loro e su Savanarola, che è rientrato dopo quattro mesi di infortunio. Pur non volendo cercare alibi, credo che le loro defezioni abbiano inciso, anche perché si tratta di quattro titolari su cui puntavamo tantissimo. Venendo meno loro abbiamo pagato a livello numerico, anche perché siamo andati avanti in Coppa Italia. I sostituti stanno facendo benissimo ma non possiamo pretendere anche gli straordinari”.
L’auspicio di Legrottaglie è che il momento più difficile sia definitivamente alle spalle: “A novembre avevamo previsto un calo, ma non ci attendevamo certo quattro ko consecutivi. Escludendo la partita con il Martina, abbiamo sempre cercato di fare un buon calcio. Spesso in Lega Pro si fanno punti offrendo un altro tipo di gioco ma io resto innamorato di un modo differente di concepire questo sport”.
Alla vigilia del match Arturo Di Napoli ha avuto grandi parole d’elogio per il collega, che ha prontamente ricambiato: “Stiamo tutti e due facendo un’esperienza nuova, anche se lui aveva qualche panchina in più in passato. Ci parliamo e ci confrontiamo, a volte anche dopo le partite. È bello condividere qualcosa nell’amicizia: questo deve essere lo spirito del calcio. Sono contento di avere colleghi così e cercherò di tenermeli stretti”.