Leonardo Caruso (Portiere, 18 presenze, -10 gol)
Arrivato alla fine del girone d’andata, il portiere romano si prende subito la maglia da titolare. Infonde sicurezza ai compagni, bravo sia tra i pali che nelle uscite alte. Pochissimi i gol subiti, non sbaglia praticamente nulla. Innesto fondamentale. Voto 8
Alessandro Lai (Portiere, 16 presenze, -15 gol)
L’estremo difensore sardo esce di scena dopo il pasticcio commesso a Ragusa in un rocambolesco 3-3. Un errore che lo ha segnato, come dimostrano le scuse via social. Alterna parate importanti (ha salvato la vittoria contro il Paternò) a qualche amnesia, giocando però in un Acr senza la solidità di squadra che avrebbe avuto nella seconda parte di stagione. Voto 6
Paolo Lomasto (Difensore, 31 presenze, 3 gol)
Detto “The Wall” e il motivo appare chiaro sin da subito. Con Sabatino si completa a meraviglia, creando una diga difficilmente superabile. Reduce dalla promozione con il Bitonto, mette tutta la sua esperienza in D (oltre 300 presenze) al servizio della squadra. Mostra i muscoli agli avversari che possono poco dalle sue parti e, nel finale di torneo, si toglie lo sfizio di segnare a Paternò, Troina e Licata. Voto 8,5
Sergio Sabatino (Difensore, 29 presenze, 2 gol)
Per l’Acr è sceso in D, dopo quindici anni tra i professionisti. Tornato a giostrare da centrale si rivela tra le pedine cardine. La coppia difensiva è da copertina: lui più bravo ad impostare, Lomasto in marcatura, entrambi pronti a cercare gloria pure in area avversaria. L’ex Leonzio è sempre lucido anche nelle analisi post-partita. Un professore, in campo e fuori, con la perla conclusiva del gol al volo a Sant’Agata. Voto 8,5
Aleksandar Boskovic (Difensore, 16 presenze)
Il duo titolare è impossibile da scalzare, ma il roccioso centrale sloveno risponde presente quando serve, specie nelle ultime gare senza Sabatino. Compito non facile che assolve sempre con umiltà e concentrazione. Si gode la promozione nel suo primo campionato al Sud Italia. Voto 6,5
Paolo Giofrè (Difensore, 29 presenze)
Arrivava dalla Turris con enormi aspettative, che ha rispettato in pieno. Su di lui ha scommesso la Salernitana, che lo ha già blindato con un contratto pluriennale, anche perché per lui garantisce l’ex giallorosso Carmine Coppola, ormai talent scout affermato. Ha mostrato soprattutto grande continuità, in un ruolo delicato, pagando soltanto nel girone di ritorno qualche problema fisico. Voto 7,5
Alessio Izzo (Difensore, 9 presenze)
Non trova grandissima continuità di rendimento, anche perché si trova davanti elementi affidabili e costanti, ma garantisce comunque il suo contributo quando viene chiamato in causa. Già capitano dell’Under 17 del Genoa, fu costretto a un lungo stop per via di un grave infortunio al ginocchio, che ha dimostrato di essersi finalmente lasciato alle spalle. Voto 6
Bruno Cascione (Difensore, 29 presenze)
Protagonista di un’annata molto positiva, condizionata nel finale da un infortunio, che aumenta il minutaggio di Mazzone e lo costringe a stringere i denti. Una chiusura difensiva ad Acireale vale mezzo successo, uno dei più importanti nell’arco della stagione. Dimostra di meritare considerazione e spazio, che in C a Bari erano ovviamente preclusi. Voto 7
Luciano Mazzone (Difensore, 21 presenze)
Trova continuità di rendimento e minutaggio inizialmente per gli acciacchi di alcuni compagni, ma poi dimostra di meritare la fiducia di staff tecnico e dirigenza. D’Eboli scommette infatti su di lui rinunciando invece a stagione in corso ad altri under (Daniello, Mancuso e Monteleone) che non avrebbero trovato spiragli. Voto 6,5
Domenico Aliperta (Centrocampista, 29 presenze, 6 gol)
Salta per squalifica le prime tre giornate (e rimedia subito un rosso contro l’Acireale), poi diventa il faro. Punto di riferimento per il gruppo con il suo carisma e uomo ovunque del centrocampo giallorosso. Se la doppietta a Rende è amara, l’urlo del play dopo il gol vittoria nello scontro diretto con l’Fc è tra le immagini simbolo del campionato. Torre del Greco e ora Messina, con lui è sempre festa promozione. Voto 8
Alessio Cristiani (Centrocampista, 30 presenze, 2 gol)
La Serie C diventa realtà alla sua seconda stagione con l’Acr. Il centrocampista toscano, dotato di un gran fisico, abbina quantità e qualità. Ha sette polmoni, si sacrifica, ma trova anche qualche buono spunto in zona gol, come dimostra la rete decisiva al Paternò. Da applausi anche l’assist a Bollino per il gol promozione a Sant’Agata. Voto 7,5
Raffaele Vacca (Centrocampista, 30 presenze, 2 gol)
Abituato a campionati di vertice, non trova la giusta continuità nell’undici iniziale, frenato anche da qualche infortunio, ma offre sempre il suo prezioso contributo. Si ritaglia il suo spazio in sfide chiave come quelle contro Acireale e Fc. Ci mette voglia e allegria. Colpisce il Rotonda, sia all’andata che al ritorno. Voto 6,5
Clemente Crisci (Centrocampista, 27 presenze, 1 gol)
Dall’Oasi Sanfeliciana, via Salernitana, all’Acr Messina. Non accusa il salto, ad appena 18 anni, collezionando un buon numero di presenze, spesso da subentrante, al primo vero campionato in carriera. Sua la zampata dell’1-1 in extremis contro il Santa Maria Cilento in una sfida delicatissima. Voto 6
Carmine Cretella (Centrocampista, 33 presenze, 3 gol)
Il centrocampista napoletano risulta tra gli elementi più impiegati da Novelli. Under dal sicuro avvenire, si prende la scena soprattutto nella seconda parte del torneo, quando le sue prestazioni salgono di livello, grazie anche ai consigli dei “veterani”. Crea soluzioni offensive e sigla tre gol importanti contro Biancavilla, Roccella e Troina. Voto 7,5
Giovanni Lavrendi (Centrocampista, 19 presenze)
La terza volta è quella giusta. Già in giallorosso nel 2017/18 e poi nel 2019/20, il centrocampista calabrese vede premiata la sua fedeltà con l’atteso salto di categoria. Titolare in avvio (quattro presenze dal 1’ nelle prime cinque) senza Aliperta, diventa poi opzione utile a gara in corso. Peccato per il grave infortunio che lo costringe a celebrare la promozione sulle stampelle. Voto 6,5
Pietro Arcidiacono (Attaccante, 24 presenze, 7 gol)
Il capitano griffa il primo successo del campionato, in casa contro il Biancavilla. “Biccio” fa doppietta sul terreno del Marina di Ragusa nella gara più beffarda della stagione. L’infortunio nella stracittadina di ritorno lo costringe a restare ai box fino alla quart’ultima giornata. Dopo le delusioni passate con questa maglia arriva finalmente la gioia più grande. Voto 7
Mauro Bollino (Attaccante, 33 presenze, 10 gol)
Gol, giocate di qualità e una costanza di rendimento incredibile. Ci mette personalità e fantasia, andando in doppia cifra per gli assist: una benedizione per i compagni. In occasione delle punizioni da battere (l’1-1 a San Luca una sua prodezza) il siparietto con Aliperta, all’insegna della morra cinese, ha scandito l’intera stagione. Chapeau. Voto 8,5
Simone Addessi (Centrocampista, 16 presenze, 7 gol)
Vince l’oscar della sfortuna. Grandissimo protagonista all’inizio del girone di ritorno, segna dei gol pesantissimi (Biancavilla, Acireale e Gelbison). Proprio nel miglior momento di forma il crac (rottura del tendine d’Achille) e l’operazione che lo mette fuori causa per il rush finale. Lo ripaga l’affetto dei compagni, scioccati dall’incidente e pronti a dedicargli ogni vittoria. Voto 7,5
Ciro Foggia (Attaccante, 33 presenze, 20 gol)
Dategli un pallone e l’Airone lo trasformerà in oro come Re Mida. Con lui si parte sempre o quasi dall’1-0. A 30 anni ha vissuto una delle più belle stagioni in carriera. Una valanga di gol in tutti i modi possibili, ma lo “scavetto” resta l’indiscusso marchio di fabbrica. Ben cinque le doppiette, più una memorabile tripletta contro il Rende. Inarrestabile, votato da tifosi e giuria migliore attaccante di tutta la categoria. Voto 9
Evangelista Cunzi (Attaccante, 8 presenze, 2 gol)
La ciliegina sulla torta per lo sprint finale verso la promozione. Ingaggiato ad aprile, nelle prime due apparizioni colpisce contro Castrovillari e Dattilo, dimostrando di essere un lusso per la categoria, anche se non più giovanissimo (37 anni). Voto 6,5
Salvatore Manfrellotti (Attaccante, 18 presenze, 1 gol)
Arriva a novembre e va subito ko per infortunio. Trova poco spazio, avendo di fronte a sé il totem Foggia, con il quale ha caratteristiche troppo simili per poter coesistere. Per la punta un gol nel 6-0 al Troina e tanti scampoli partendo dalla panchina. Peccato per la rete annullata a Licata, apparsa peraltro regolare. Voto 6
Altri giocatori: Matteo Bellopede (1 presenza), Yassine Saindou (6), Giuseppe Polichetti (2), Nino Garofalo (1), Fabio Oggiano (4).
Raffaele Novelli (Allenatore)
Il condottiero. Modella la squadra sullo stampo di uno zemaniano 4-3-3, tuttavia capisce anche quando è il caso di essere meno belli ma più cinici. Riesce ad esaltare le qualità del bomber Foggia con il collettivo. Stempera i facili entusiasmi, protegge il gruppo e, una volta superato il momento difficile, verso la fine del girone d’andata, guida la cavalcata con saggezza e carattere. I risultati utili consecutivi alla fine saranno 21, appena due le sconfitte. Voto 9