Il prossimo 26 luglio l’Associazione Motonautica e Velica di Paradiso ricorderà, in un evento sociale, l’ammiraglio Franco Costa che, il 26 luglio 1941, fu a fianco della medaglia d’oro Teseo Tesei durante un’azione valorosa della Regia Marina nella munita base navale di Malta.
L’allora tenente di vascello Franco Costa nacque il 2 luglio 1912 a Gioia Tauro (Reggio Calabria), per poi radicarsi a Messina nel villaggio di Paradiso. Durante l’evento in sua memoria parteciparanno i familiari e verrà ricordata la medaglia d’argento al valore militare sul campo per l’azione su Malta, la medaglia di bronzo al valore militare e la croce al merito di guerra. Il giornalista Attilio Borda Bossana descriverà l’operazione Malta 2, contro la base navale inglese, che divenne nota come la Battaglia di Valletta, ove furono impiegati, per la prima e unica volta insieme, barchini e siluri a lenta corsa, i cosiddetti “maiali”. Nonostante il coraggio e il valore degli operatori, l’anticipata scoperta dei radar inglesi e alcuni sfortunati imprevisti, determinarono il tragico fallimento con un bilancio finale di sedici caduti, diciotto prigionieri e undici incursori che riuscirono a tornare in Sicilia. Costa fu tra i prigionieri deportati in Gran Bretagna e dopo negli Stati Uniti, fino alla fine della guerra. Rientrato in Italia, fu destinato alle operazioni di dragaggio, specie in Sicilia, per l’eliminazione delle mine. Capitano di vascello nel 1959, nel biennio 1961-1962 fu comandante del Raggruppamento subacquei e incursori e quindi capo di stato maggiore del Comando militare marittimo autonomo della Sicilia. Promosso contrammiraglio nel 1966, fu collocato in ausiliaria per limiti d’età nel 1970 ma continuò a coltivare la passione per il mare, con le regate veliche, anche a bordo della sua Star e del Soling. Sommergibilista, operatore di mezzi d’assalto subacquei, sommozzatore, incursore si era arruolato volontario nel 1931, dopo aver frequentato l’Istituto nautico di Messina e il corso allievi ufficiali di complemento all’Accademia Navale di Livorno. Morì a Messina, il 20 febbraio 1990.