La firma di Domenico Roma non è arrivata perché il dirigente non ha ancora ottenuto le garanzie richieste ma anche perché il mercato del Messina in entrata e in uscita resta “congelato” in attesa di una ratifica della Lega. Il club ha parlato informalmente di “alcuni passaggi burocratici” successivi all’ultima assemblea dei soci, “necessari per rendere la nuova proprietà davvero operativa”. Ma cosa prevedono le normative?
Martedì sera, alla presenza di Pietro Sciotto, sono stati designati amministratori con potere di firma disgiunta Doudou Cissè e Stefano Alaimo della “Aad Invest group”. I due saranno in grado di operare per conto della società soltanto dopo l’ok da Firenze. Considerato che Sciotto era socio unico, il potere di firma non era condiviso con altre figure.
Non si tratta di un unicum. Lo scorso novembre “Mark Campbell, rappresentante di Apex, pronto a rilevare il club dalla famiglia Giove, è stato ufficialmente nominato procuratore speciale del Taranto Fc”. Il fondò anglo-americano non ha poi completato l’acquisizione del club ma la gestione è passata comunque a Campbell.
Quanto bisognerà attendere per la ratifica? I tempi solitamente non superano le 48 ore ma si sarebbero dilatati perché il Messina ha dovuto integrare la documentazione inviata in prima battuta. Superato il weekend, la questione dovrebbe essere archiviata lunedì. Questo sbloccherà, burocraticamente, il mercato in uscita (a Potenza attendono Petrungaro…). L’Aad potrà definire l’eventuale intesa con Roma e avviare il mercato in entrata, se dimostrerà di avere i fondi necessari.
Ma l’aspetto più rilevante è legato al cambio di proprietà. Ai fini giuridici il passaggio delle quote è già stato completato lo scorso 2 gennaio nello studio del notaio Magno ma dal punto di vista sportivo la Lega, la Covisoc, che monitora i conti delle società di C, e un’apposita Commissione sulle acquisizioni e le partecipazioni societarie richiedono un’ingente documentazione entro un termine di quindici giorni.
Ai nuovi proprietari sono richieste garanzie bancarie, per certificare la solvibilità di chi subentra, e gli effettivi profili dei soci. La Covisoc verifica infatti che questi non abbiano precedenti penali e non siano stati coinvolti in fallimenti nei cinque anni precedenti dal punto di vista sportivo.
Un passaggio determinante non tanto per Stefano Alaimo, alla prima esperienza nel calcio, quanto per Doudou Cissè, a cui non dovrebbe comunque essere intestata la paternità del flop del Deinze, già compromesso dalla gestione degli imprenditori di Singapore che erano a capo dell’Aca Football Partner, a cui poi l’Aad subentrò poco prima dalla pronuncia del tribunale fallimentare.
Se Alaimo e Cissè non rispetteranno i termini previsti, il Messina potrebbe rischiare anche una penalizzazione. Basti pensare alla Pergolettese, che nel 2021 fu costretta a cambiare presidente perché quest’ultimo era improvvisamente deceduto. La nomina del sostituto non fu notificata in tempo utile e il club subì anche la beffa di un -2, poi divenuto -1 di fronte alla Corte d’Appello.
Se Lega, Covisoc e Commissione dovessero riscontrare delle lacune potranno richiedere un’integrazione all’Acr. Un “disconoscimento” del cambio di proprietà invaliderebbe il passaggio ai fini sportivi ma potrebbe avere conseguenze anche dal punto di vista civilistico. L’ordinamento sportivo infatti prevale e gli esempi non mancano.
È di oggi il caso del Napoli di Aurelio De Laurentiis, che rischia un -3 per la presunta violazione della “clausola compromissoria”, ma sono significative anche le recenti esclusioni della Reggina dalla serie B e del Campobasso dalla C. Entrambi i club avevano rateizzato i debiti fiscali e dal punto di vista civilistico le scadenze non coincidevano con quelle sportive ma il mancato rispetto dei termini perentori fissati dalla Figc non ha rappresentato una scusante e sono stati estromessi.
Se il passaggio dell’80% delle quote da Sciotto all’Aad non dovesse essere validato anche da Lega, Covisoc e Commissione ad hoc la cessione potrebbe essere messa in discussione. Se invece da Firenze arriverà il riconoscimento del cambio di proprietà decadrà il precedente consiglio di amministrazione, con le contestuali nuove nomine. Alaimo non sarebbe più soltanto presidente “in pectore” ma di fatto. Il quadro, insomma, sarà chiaro a fine mese. Nel frattempo però ci si dovrà muovere sul mercato.