A parlare in sala stampa, dopo la quarta sconfitta casalinga della stagione, il direttore sportivo del Messina Francesco Lamazza, deluso per l’interruzione della striscia positiva e per un episodio che si è rivelato determinante, ovvero lo 0-2 incassato ad inizio ripresa: “C’era una rimessa laterale a nostro favore, che è stata assegnata a loro, e poi un fallo non sanzionato. La squadra si era fermata perché tutti pensavamo ci venisse assegnata una punizione a favore. Così non è stato e in modo rocambolesco abbiamo incassato il secondo gol. Rinaldi? Sull’uscita era un po’ in ritardo. Ogni minimo errore purtroppo si paga a caro prezzo, nel calcio ci sta”.
Ad inizio dicembre si è aperta la sessione invernale, che ha fin qui riservato un arrivo, quello di Rinaldi subito schierato tra i pali, e ben sette uscite, anche se quasi tutte di calciatori poco impiegati, se si esclude Colombini. “Il mercato è iniziato e ci mancano dei tasselli. Ogni giorno può essere buono per quanto riguarda gli acquisti. Abbiamo degli obiettivi che stiamo perseguendo. Quella che si apre è una settimana importante, forse decisiva”.
La sconfitta con la Sancataldese, che veleggia in una tranquilla posizione di centroclassifica, smaschera ancora una volta le difficoltà della retroguardia, non solo sulle palle inattive. Lamazza non ritiene comunque alcun ruolo davvero scoperto: “Abbiamo quattro centrali in rosa. Bruno, Manetta, Cassaro e Bucca, che rientrava dopo tre giornate. Chi ha giocato ha fatto il suo, non dobbiamo colpevolizzare nessuno. Purtroppo è una partita nata male e finita peggio. Non siamo riusciti a concretizzare le occasioni create”.
I nisseni, seguiti in riva allo Stretto, da una bella cornice di pubblico, hanno monetizzato al massimo l’immediato vantaggio: “Realizzata la rete, si sono messi dietro la linea della palla e sono stati bravi nelle chiusure. Ci è stato annullato un gol, che mi dicono fosse regolare. Inutile comunque appigliarsi agli episodi, ci è girata male”, conclude con amarezza Lamazza.