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Messina

L’Acr (per ora) non si pronuncia sul bando. Timidi sondaggi sul fronte tecnico

Neppure la pubblicazione dell’atteso bando del “Franco Scoglio” ha rotto l’interminabile silenzio stampa dell’Acr Messina. I tesserati non hanno praticamente mai parlato nel 2020, con le sparute eccezioni del tecnico Andrea Pensabene o del responsabile dell’area tecnica Pasquale Leonardo. L’imminente annuncio della conclusione anticipata della stagione potrebbe quindi fare calare il sipario sull’ennesima annata altalenante, nella quale i bellicosi propositi estivi si sono sciolti presto come neve al sole.

Buttò e Sciotto
Il team manager Roberto Buttò e il
presidente Pietro Sciotto (foto Nino La Macchia)

Ad interrompere il “lockdown” soltanto la scelta di schierare un team esport nella eSerieD. I peloritani stanno risalendo la china dopo un brutto avvio. La vittoria odierna sul Villafranca Veronese per 3-2, il quinto risultato utile nelle ultime sei gare, riporta i giallorossi nella pancia della classifica.

Il fenomeno degli sport virtuali è già da qualche anno in ascesa verticale e lo stop forzato di tutte le discipline ha acceso ulteriori riflettori: basti pensare all’impegno di tanti piloti di Formula uno o di calciatori famosi, che stanno creando team con il loro nome. Per una volta anche l’Acr ha risposto presente.

Fabrizio Ferrigno
Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno già per due volte a Messina con Sciotto

Tornando però a parlare di futuro sul campo, quello autentico, in assenza di voci ufficiali, non resta che affidarsi alle indiscrezioni. La proprietà avrebbe già riallacciato rapporti e contatti finalizzati a una ripartenza, l’ennesima.

Immaginare una quarta stagione con la famiglia Sciotto al timone, nonostante la sfiducia generalizzata della piazza e di parte della tifoseria organizzata, potrebbe sembrare utopistico, ma in fondo anche Pensabene, Leonardo e il team manager Roberto Buttò hanno già auspicato un nuovo impegno degli imprenditori di Gualtieri, attivi nel ramo automobilistico, uno dei più colpiti dalla crisi economica indotta dal Coronavirus.

Agatino Chiavaro
Il direttore sportivo dell’Acireale Agatino Chiavaro

I rumours raccolti riferiscono che l’Acr avrebbe riallacciato i rapporti con l’ex direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, transitato da Messina a più riprese, già due volte con l’attuale proprietà, sia nella prima che nella seconda annata del nuovo corso, quando arrivò a mercato già chiuso, traghettando semplicemente la squadra verso una sofferta permanenza. L’ennesimo ritorno di fulmine rappresenterebbe uno dei colpi di scena che questa proprietà ha già regalato.

Trovano poi conferma timidi contatti con l’ex difensore giallorosso Agatino Chiavaro, che da calciatore firmò da protagonista sul campo la promozione in Seconda Divisione con Lo Monaco presidente. L’attuale ds dell’Acireale è reduce da un’annata positiva in un club che proverà probabilmente a trattenerlo.

Giuseppe Pagana
Il tecnico Giuseppe Pagana, grande protagonista con Troina e Acireale

Giova ricordare che già l’estate scorsa il tecnico Giuseppe Pagana, che in granata è riuscito a replicare gli ottimi numeri mostrati con la rivelazione Troina, era stato a un passo dall’accordo con l’Acr, che poi scelse altre strade, su indicazione del ds Antonio Obbedio.

Sullo sfondo c’è la questione stadio. Due mesi e mezzo fa la stracittadina con il Fc era a rischio porte chiuse, a causa dell’ennesima querelle con la Commissione di Vigilanza prefettizia. L’arrivo del Covid ha cancellato il calcio giocato e chiuso quel capitolo.

La Tribuna B dello stadio “Franco Scoglio” (foto Nino La Macchia)

La procedura finalizzata a un’affidamento pluriennale della gestione lo riapre, evidenziando che per immaginare un futuro diverso servono investimenti da almeno 1,3 milioni di euro per recuperare l’agibilità complessiva. Per non parlare della copertura o altri progetti ambiziosi, possibili probabilmente soltanto con altre categorie e altri introiti.

La famiglia Sciotto non si è mai pronunciata ufficialmente, ma potrebbe essere della partita, a distanza di tre anni dall’altro bando che le consegnò il titolo sportivo e diede vita all’atto terzo dell’Acr, dopo quello dei Massimino e l’altro nato a margine dell’asta fallimentare del Fc nel 2009. Le prossime settimane chiariranno se Sciotto avrà davvero voglia di ripartire, dando seguito a propositi più volte ribaditi nell’arco dell’ultimo triennio.

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