Il salto dalla D alla C è davvero significativo. E non soltanto perché le sfide con Bari, Avellino e Catanzaro prenderanno il posto di quelle sulla carta meno suggestive (non si offenda nessuno) con Roccella, Marina di Ragusa e Santa Maria Cilento. Dopo avere ragionato per quattro anni con la regola dei quattro under, che imponeva la presenza di un ’99, un 2000, un 2001 e un 2002 nell’undici titolare, pena la sconfitta a tavolino, in Lega Pro cambieranno totalmente gli scenari.
I club di terza serie possono avere 24 giocatori in lista, potenzialmente tutti di esperienza, mentre eventuali tesserati eccedenti (dal 25esimo in poi) devono per forza essere under 2002. Ma in realtà i club, per fronteggiare la crisi economica e il calo dei ricavi, amplificati dal Covid, puntano molto sul “minutaggio”. Ovvero sui premi economici riconosciuti in cambio dell’impiego di giovani con meno di 22 anni, ottenuti in prestito da club di categoria superiore. Che consentirono anche a realtà meno facoltose, vedi Siracusa e Akragas, di mantenere dignitosamente la C, facendo quadrare i conti.
Ci sono però tanti paletti. I prestiti non possono essere più di otto e si ottengono bonus economici soltanto per i primi due 1999 in campo. Gli introiti riconosciuti al club aumentano proporzionalmente con l’abbassarsi dell’età. Per cui è più conveniente puntare sui 2002 piuttosto che sui 2000 o i 2001, tenendo comunque conto della qualità dei giocatori e soprattutto dei risultati da ottenere in una categoria così competitiva.
Il nuovo Acr Messina di Pietro Sciotto e del direttore sportivo in pectore Christian Argurio dovrebbe avere un’età media ridotta, con pochi over 30, tra i quali potrebbe esserci il centrocampista messinese Giuseppe Rizzo, vincolato fino al giugno 2022 alla Triestina, ma con quasi 300 presenze tra i professionisti e un triennio nel Catania, in cui lavorava proprio il management da cui sembra dovere ripartire il club. Con alcuni degli over che hanno firmato la recente promozione sono previsti dei colloqui nella prossima settimana, quando magari si sarà insediato il nuovo tecnico, che salvo sorprese dovrebbe essere Sasà Sullo.
L’impressione è che, grazie ai buoni rapporti intercorsi tra il dirigente messinese e tanti club di A e B, si cercherà di raggiungere il tetto massimo degli otto prestiti. Oltre ai giovani provenienti da vivai professionistici concorrono al raggiungimento della premialità anche gli under di proprietà o acquisiti a titolo definitivo. Ecco quindi che elementi come il portiere Caruso, ’99 svincolatosi dal Rieti, o il difensore Cascione, 2000 non più vincolato al Bari, rientrerebbero in questa fattispecie.
Sembrano invece i improbabili i rinnovi dei prestiti dei sei elementi già rientrati alla base: Paolo Giofrè e Clemente Crisci, di proprietà della Salernitana, Carmine Cretella del Napoli, Luciano Mazzone della Virtus Francavilla, Alessio Izzo del Genoa e Giuseppe Polichetti del Bari. Mentre dovrebbero ottenere maggiore spazio tra i Dilettanti elementi meno impiegati come Lai, Bellopede e Saindou.
Non consentono di ottenere bonus economici legati al minutaggio eventuali under stranieri. Ma è evidente che tesserare con un contratto pluriennale un giovane di prospettiva, che dovesse magari mettersi in evidenza nella prossima serie C per poi essere ceduto, potrebbe garantire una futura plusvalenza. E un ritorno maggiore per le casse del club, chiamato ancora una volta a destreggiarsi tra i delicati equilibri rappresentati da risultati, minutaggio dei giovani e conti in regola.