Un rendimento da horror in trasferta, uno score quasi perfetto in casa. È un Acireale dai due volti, già sconfitto ben cinque volte in versione esterna, davvero troppe per una grande. Mentre tra le mura amiche soltanto il Rotonda, che vanta anche lo scalpo del Fc Messina, è riuscito a strappare un pari, mentre sono cadute aspiranti big come Licata e Santa Maria Cilento.
Il tecnico peloritano Leo Criaco è molto cauto: “Con noi e l’Acr sono tra le squadre accreditate per vincere. Poi le partite a volte nascono e finiscono male. Come prestazione a San Luca non hanno fatto male. Sono un avversario ostico, di ottimo livello, da affrontare su un campo difficile”.
Saltata la gara con il Roccella, diventano tre i match da recuperare: “Abbiamo una rosa ampia, che ci consente di fronteggiare più impegni. Il destino ha deciso così, abbiamo già affrontato delle partite utili per ritrovare un po’ di ritmo. Il campionato è lunghissimo e livellato: ogni domenica ci sono sorprese, per cui questa gara non può essere considerata decisiva”.
A centrocampo una defezione e una novità: “Agnelli non farà parte della partita per via di un affaticamento muscolare ed è meglio non rischiarlo per non perderlo per più tempo. Lodi è stato tesserato e sarà disponibile: decideremo come e se impiegarlo”.
Non si fa illusioni il portiere Francesco Marone, che il Fc prelevò dal Portici: “Da tre anni gioco in questo girone e conosco bene Acireale. È una squadra forte e anche su un campo come San Luca ha avuto almeno tre occasioni per segnare. Mi aspetto un confronto abbastanza duro, loro partiranno decisi essendo in casa. Potremmo dare un segnale forte al torneo, ma la partita ha mille insidie. Poi questa stagione ancora di più tra rinvii per Covid e recuperi”.
Ai microfoni di Tcf ha ribadito l’intensità imposta dal calendario: “Abbiamo giocato quattro partite in due settimane: ci ha giovato dopo un lungo stop ma ti leva tanto a livello nervoso. Stiamo bene a livello fisico, ma giocare a strappi non aiuta e gli impegni ravvicinati condizionano le gambe”.
A livello personale, la soddisfazione di avere incassato fin qui solo sette reti: “La parata più difficile secondo me è stata a Rende, nel primo tempo sul punteggio di 0-0, perché era un tiro forte da distanza ravvicinata. Ho messo la manona, deviando la palla sopra la traversa: è andata bene ed è risultata molto importante. Dietro ai miei interventi c’è però un lavoro di gruppo e di un intero reparto, che poggia sul lavoro certosino svolto in allenamento”.