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Il maestro Tanino Minissale è stato premiato a Palazzo Zanca per i 52 anni di attività della palestra Yama Arashi di Messina, insignita dal Coni provinciale della Stella d’Oro. Soltanto dodici mesi fa aveva ricevuto dal presidente regionale del Coni, Sergio D’Antoni, la Stella d’Oro al merito sportivo in qualità di dirigente. Adesso il massimo riconoscimento è toccato alla scuola che da anni sforna talenti in grado di primeggiare in Italia e nel mondo. Gli allievi della società peloritana, in mezzo secolo, hanno conquistato 54 medaglie d’oro, 40 d’argento e 77 di bronzo ai Campionati Italiani, 9 primi posti in Coppa Italia, 6 ori ai Campionati Universitari e 5 al Torneo delle Regioni.
“In effetti abbiamo dato, costruito e formato tanto. Giusto che ci sia una gratificazione morale, la cosa più bella che potesse capitarmi. Ho voluto coinvolgere anche i fondatori, averli accanto a me è stato un onore” ha commentato il maestro Minissale.
Lo sguardo va poi anche ai premiati delle altre discipline. Da lì la sua amara riflessione: “Credo che questa città meriti molto di più. Mi domando che visibilità abbiano ricevuto tutte queste persone. Solo il mondo dello sport ha riconosciuto loro qualcosa. Non conoscevo certi personaggi che hanno dato lustro alla nostra città nel mondo dello sport”.
“Il judo – prosegue Minissale – è lo sport più completo, ma molta gente non lo conosce e lo confonde con altre discipline, indicandolo tra le arti marziali. Si tratta di uno sport olimpico, nel quale riesce ad eccellere solo chi possiede alte qualità caratteriali e intellettive. Bisogna capire cosa contiene ed approfondirne il significato. E’ uno sport formativo, la ginnastica più completa che possa esserci, che consente i movimenti sia in piedi che a terra”.
Il campione messinese Elio Manzi rappresenta più che mai il fiore all’occhiello. “Questo ragazzo è veramente un’eccezione. Dal collo in giù sono campioni, dal collo in su sono fuoriclasse e lui è tra questi. Si è creato una sua capacità tecnica strategica per cui riesce a risolvere situazioni impensabili contro avversari sulla carta invincibili. Abbiamo un fuoriclasse”.
All’età di 52 anni per la Yama Arashi è però ancora tempo di guardare al futuro: “Sto continuando, anche se oggi mi sento più formatore che insegnante tecnico. Abbiamo una società giovanile ed io cerco di trasmettere l’educazione sportiva, il rispetto per compagni ed avversari. Insomma, la disciplina”.