Reggio Calabria (girone Ovest) attende per il pomeriggio di lunedì la decisione del Tribunale Federale della FIP – primo grado della giustizia sportiva – in merito al deferimento richiesto dalla Procura Federale per l’irregolarità della fideiussione necessaria all’iscrizione e alla successiva ammissione al campionato 2017-18. La proposta dell’accusa, per punire la supposta frode sportiva per responsabilità oggettiva (a giudizio anche il proprietario Giancesare Muscolino e il presidente Raffaele Monastero), sarebbe quella di comminare una pesantissima penalizzazione – si vocifera 30 punti- che farebbe scivolare la Viola all’ultimo posto con relativa retrocessione diretta in serie B. La difesa –al di là del versamento di 100 mila euro annunciato a copertura della fideiussione irregolare effettuato presso LNP – punta sulla buona fede del club calabrese, che si considera parte lesa nella vicenda, punta sull’assoluzione o su una penalizzazione minima. Il comma 3 dell’articolo 61 che disciplina la frode sportiva non prevede un massimo di punti(“uno o più punti”); i 7 punti previsti dall’articolo 52 R.G. Come massimo dopo il quale scatterebbe automaticamente la retrocessione al campionato inferiore si riferiscono a sanzioni relative ai ritardi nei versamenti delle rate FIP, fattispecie totalmente diversa da quella in oggetto.