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Messina

La sterzata di Arena riscrive gli scenari. E adesso si profilano ritorni illustri

“Se non riesco a concludere con una ragazza non è detto che debba provarci con la sorella…”. È quanto dichiarava alla nostra testata lo scorso 4 giugno l’imprenditore milanese Rocco Arena, scartando l’ipotesi di un interesse per il Città di Messina.

Che invece pochi giorni dopo si è concretizzato eccome, anche a fronte del mancato accordo con l’Acr Messina di Paolo Sciotto, che rischia adesso di restare spiazzato dopo quasi due mesi di tira e molla con il potenziale acquirente.

Acr Messina
Cicciari, Russo, Ferrigno, Sciotto e Infantino in conferenza stampa (foto Nino Famà)

L’ultimo passaggio a vuoto di una lunga serie, che potrebbe costare carissimo, anche perché proprio il Città era a un passo dall’intesa con lo stesso Sciotto, che si sarebbe irrigidito sul destino del vivaio della società presieduta da Maurizio Lo Re. Restio a cedere subito la titolarità di un settore giovanile cresciuto grazie ad anni di investimenti e sacrifici.

Nell’organigramma del rinnovato Città, che assumerà la denominazione dello storico “Fc” dei Franza, potrebbero esserci – con ruoli da definire – lo stesso Lo Re, il direttore generale uscente Giovanni Cardullo e il responsabile tecnico del vivaio Carmine Coppola.

Lello Manfredi
Torna in auge il nome di Lello Manfredi, già direttore generale del Messina

E a dispetto delle smentite del diretto interessato, anche Lello Manfredi, già presidente dell’Acr e poi dg in più occasioni, durante varie gestioni. Il titolare della “Sud Dimensione Servizi”, all’indomani della mancata iscrizione in Lega Pro del “vecchio” Acr di Franco Proto, una cocente delusione anche per lui, in un’intervista aveva paventato perfino il suo definitivo addio al calcio.

Un’ipotesi che in realtà è tramontata in fretta, come dimostra anche il recente incarico nel “nuovo” Acr di Sciotto. A traghettare Arena in riva allo Stretto in fondo era stato lo stesso Manfredi, che lo aveva invitato a seguire dal vivo il match di Coppa Italia con il Giulianova, ad inizio aprile, in quanto incaricato dalla proprietà del club di individuare potenziali acquirenti.

Celeste
Lo stadio “Giovanni Celeste”, dopo i lavori effettuati dalla proprietà del Città di Messina nel 2010 (foto Giovanni Isolino)

Tra i più stretti collaboratori dell’attuale presidente del Cfi Alicante, oltre all’avvocato Carmelo Santoro, c’è l’ingegnere Franco Mento, che firmò il progetto da quasi due milioni di euro, finalizzato alla messa a norma e riqualificazione del “Giovanni Celeste”, e che spinse Proto a incentrare la campagna abbonamenti sulla struttura di via Oreto, la cui riapertura è rimasta poi soltanto sulla carta.

Arena ha già annunciato il suo interesse per il bando relativo ai due stadi, varato dall’Amministrazione De Luca e già sonoramente contestato dall’opposizione. Le prossime settimane chiariranno se oltre al “Franco Scoglio” anche il “Celeste” tornerà al centro del dibattito. Un anno fa proprio il neo-sindaco e Sciotto annunciarono l’intenzione di puntare sulla riapertura dello stadio la cui gestione è stata poi affidata al Città di Messina. L’attuale proprietà dell’Acr potrebbe essere scavalcata da Arena anche su questo. Un successo su tutti i fronti, insomma. In attesa delle eventuali contromosse di Sciotto.

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