Onore e merito all’Ateneo della città in riva allo stretto che, su invito della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ha rilevato inedite informazioni archeologiche di “Villa dei Quintili” che si estende tra l’Appia Antica e la via Appia Nuova. La scoperta di queste informazioni sono state possibili grazie alle competenze dei ricercatori dell’Università di Messina e agli innovativi strumenti tecnologici in dotazione al Dipartimento di Fisica e di Scienze della Terra dell’Università di Messina. Da lodare sono le prof.sse Vincenza Crupi e Valentina Venuti, coordinate dal Prof. Domenico Majolino, che hanno eseguito le misure di spettroscopia sugli affreschi parietali risalenti al I sec. d. C. del sito archeologico.
E’ da sottolineare che precedentemente per effettuare uno studio di tale portata era necessario intervenire in modo invasivo sui reperti ma, grazie all’innovativa strumentazione portatile Raman ed alla professionalità degli studiosi del nostro Ateneo nel campo della Fisica Applicata ai Beni Culturali, in questo caso sono state rilevate direttamente nel sito archeologico le tipologie di pigmenti e le tecniche utilizzate per decorare le pareti della Villa romana del I sec. d. C. Grazie al lavoro eseguito dalle prof.sse Crupi e Venuti adesso sarà possibile avviare una capillare e precisa azione di conservazione e restauro. Lo staff del Dipartimento di Fisica e di Scienze della Terra dell’Università di Messina si è avvalso della collaborazione del Dott. Mauro Francesco La Russa del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria, del Dott. Marco Malagodi del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Pavia, e della Dott.ssa Giuliana Galli, archeologa specializzata presso la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.