Sono intervenuti nelle emergenze nazionali e locali degli ultimi 100 anni con una presenza spesso discreta, silenziosa, lontana da eroismi e attenzione mediatica. Li abbiamo visti tra le macerie dell’Aquila, nel fango delle alluvioni del sud Italia, all’interno dei campi di accoglienza per migranti. Camicia azzurra, pantaloncini corti e un foulard arancione al collo: sono gli scout del settore Protezione Civile dell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani). La parola chiave di ogni intervento è competenza. L’organizzazione dell’intervento sono progettate grazie a campi di formazione come quello che si terrà a Messina dal 2 al 4 giugno, presso il Forte San Jachiddu, dove circa 30 capi Agesci si formeranno sulle materie oggetto del protocollo istituito tra Protezione Civile e Agesci. L’evento, organizzato da Agesci Sicilia e patrocinato dal Dipartimento Protezione Civile della Regione Siciliana, sarà tra i primi campi in Italia a formare adulti sul supporto socio-assistenziale. I formatori, guidati dall’incaricata regionale P.C. Agesci, Rina Dalle Nogare, faranno vivere agli allievi momenti pratici alternati a sessioni frontali. Due le direttrici della formazione: psicologia e multiculturalità, entrambi strumenti utili per imparare a capire l’altro ed entrare in empatia ed essere pronti a dare assistenza superando le barriere culturali e razziali. Un’azione, quella degli scout, fatta di relazione e amore per il prossimo, mai istintiva però ma sempre intenzionale e organizzata.