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La Rescifina accoglie due ragazze ucraine, Anna e Mariia: “Scelta di cuore”

Grazie alla disponibilità della Polisportiva Giuseppe Rescifina due ragazze ucraine di 17 anni, Anna Mazuryshena e Mariia Shulha, da qualche settimana sono arrivate nella città di Messina, dove hanno trovato una casa e una società pronta ad accoglierle. Scappate da un paese martoriato dalla guerra, dopo aver affrontato un lungo viaggio, lasciando a casa familiari e amici, hanno raggiunto la città dello Stretto.

Polisportiva Rescifina Messina
Il logo della Polisportiva Rescifina Messina

“Per  noi è stata una scelta dettata dal cuore – dichiara il presidente Antonello Piccoloe a prescindere da qualsiasi opinione politica in questo momento storico la solidarietà, l’inclusione, l’accoglienza possono e devono svolgere un ruolo fondamentale. La FIP, con il presidente Petrucci in testa, ha da subito dato segnali di apertura e dimostrato grande sensibilità verso il problema prendendo gli adeguati provvedimenti”. 

Classe 2004, nel giro delle Nazionali giovanili del loro paese, le due atlete giocavano nella squadra di Kiev e stavano frequentando il primo anno della facoltà di scienze motorie. È stata l’allenatrice Lilia Malaja, conosciuta per gli oltre 15 anni giocati da nazionale e da atleta professionista, ad essere stata contattata dalla Federazione Ucraina, che le ha chiesto aiuto per diverse situazioni.

Polisportiva Rescifina Messina
L’ucraina Anna Mazuryshena

“Sono stata contattata dai responsabili del settore tecnico nazionale ucraino – dice Malaja – per aiutare ragazzi e ragazze che vogliono andar via da un futuro incerto e raggiungere paesi europei dove poter continuare la loro formazione sportiva. Ho dato subito la mia disponibilità, credo che in Italia siano circa 40 gli atleti già arrivati. Con noi, Anna e Mariia, potranno continuare il loro percorso per farsi trovare pronte alle attività internazionali dell’estate, e superare le materie del primo anno universitario”. 

Nei giorni scorsi il dirigente Pino Caudo ha completato l’iter richiesto da FIP e FIBA per il tesseramento “speciale”: “In questo momento è importante dare a queste ragazze, lontane dalle famiglie, l’affetto e il supporto di cui hanno bisogno e nello stesso tempo offrire loro l’opportunità di poter proseguire il sogno sportivo allenandosi e giocando. La Federazione Italiana ha tracciato la linea accogliendo a Roseto la Nazionale 3v3. Lo sport, anche se spesso questo non avviene, deve unire e non dividere”. 

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