La presenza in rosa di un positivo al Covid-19 ha bloccato la preparazione del Sant’Agata, costringendo alla quarantena giocatori e staff tecnico. Un imprevisto di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno, a partire dal tecnico Pasquale Ferrara, che da sempre cura in modo meticoloso la preparazione atletica delle proprie squadre. Dopo le settimane di quarantena e di riposo dovute allo stop dei campionati, da quasi due settimane la compagine nebroidea lavorava in vista del prossimo campionato di serie D, categoria riconquistata dopo quasi trent’anni di attesa.
L’organico è stato profondamente rinnovato, con appena sei conferme rispetto alla formazione che aveva conquistato il secondo posto poi rivelatosi decisivo, e ben otto innesti, alcuni di assoluto spessore, come Ficarrotta e Abayian in attacco, Favo in mezzo al campo, Brugaletta e Pezzati in difesa.
Un gruppo che l’ex tecnico di Camaro e Milazzo aveva iniziato a modellare sia fisicamente che tecnicamente per il suo 4-3-3, affinchè si possa proporre quel calcio veloce e frizzante che ha entusiasmato la piazza e rappresenta un suo vero marchio di fabbrica.
Inevitabilmente in casa Sant’Agata c’è grande rammarico per quanto è accaduto, perché questo stop forzato rallenta quel percorso immaginato da Ferrara e che era ancora alle prime battute. Domenica si sarebbe dovuta giocare la prima amichevole contro i vicini di casa dell’Acquedolci, freschi di approdo in Eccellenza, ma l’appuntamento è stato ovviamente rimandato. Soprattutto quello appena trascorso doveva essere il fine settimana delle scelte per lo staff tecnico, chiamato a sciogliere le riserve sui tanti giovani aggregati nelle prime due settimane di lavoro.
Uno dei principali obiettivi della società è quello di rappresentare un trampolino di lancio per i tanti talenti del comprensorio nebroideo, giovani affamati pronti a fare le fortune della compagine biancoazzurra, pronta a rimpolpare la casella degli under. Ferrara su questo punto ha dichiarato di avere le idee abbastanza chiare, ma ora è tutto rinviato al termine della quarantena. Sul mercato degli over, invece, non ci dovrebbero essere particolari novità.
La nuova impennata di positivi al Covid che ha investito il mondo del calcio rischia di far ripiombare nell’incertezza l’intero movimento. A preoccupare le società dilettantistiche è soprattutto il silenzio degli organi competenti. Lo scenario più pessimistico è quello che contempla la possibilità di un rinvio delle gare in programma ogni qualvolta una società registri un nuovo caso all’interno della rosa o dello staff tecnico, con tutte le conseguenze del caso per la regolarità stessa del torneo.
Una situazione che già crea disagi e danni economici alle società professionistiche e avrebbe ricadute drammatiche tra i dilettanti, dove il movimento viene spinto dalla caparbietà e dalla passione di dirigenti e piccoli sponsor. Un altro appuntamento rimandato sarà quello del primo abbraccio con la tifoseria santagatese.
Domenica si doveva svolgere la presentazione della squadra, che avrebbe potuto rappresentare un volano anche per la campagna abbonamenti lanciata nelle scorse settimane. Le vendite avevano già raggiunto quota 150 tessere, ma adesso anche in questo caso bisogna fare i conti con la sosta forzata, sperando duri il meno possibile.