Oltre alla gara amatoriale, che attira appassionati da tutta Italia, la “Classica di Primavera” è un appuntamento fisso del ciclismo internazionale. La Milano-Sanremo, che dal 1907 tiene col fiato sospeso tutti i seguaci delle due ruote, tornerà ad aprile. Gli appassionati non dovranno limitarsi a guardare e a tifare i loro beniamini, ma potranno direttamente gareggiare.
Il 7 giugno, infatti, avrà luogo la Granfondo Milano-Sanremo, la gara amatoriale che è arrivata alla cinquantesima edizione. Si partirà da Pieve Emanuele, in provincia di Milano, con cinque griglie. Quattro le salite più impegnative: quella del Turchino, del Capo Mele, di Capo Cervo e di Capo Berta. Più di 300 chilometri di tragitto, e quasi 2000 metri di dislivello, per un costo di partecipazione che varia tra i 65 e 90 euro.
Ma al di là degli amatori, la Milano-Sanremo 2020 sarà un appuntamento fondamentale per tanti ciclisti italiani. Dallo “squalo dello Stretto”, Vincenzo Nibali, al favorito della vigilia, il veneto Elia Viviani. Il ciclista del team Deceuninck Quick Step, che compirà 21 anni il prossimo 7 febbraio, ha le idee chiare in vista della sfida: “Il mio obiettivo sono la Milano-Sanremo e le altre classiche di primavera, mi devo riscattare. Niente Giro d’Italia, ma farò il Tour, per preparare bene ed essere al cento per cento alle Olimpiadi di Tokyo, un chiodo fisso nella mia testa. Il 2019 non è stato come il 2018 quanto a continuità. Sono andato bene nel finale, ma c’è da lavorare per ripetere l’oro di Rio. Il gruppo azzurro della pista vola, Ganna va fortissimo. A Tokyo correrò nel quartetto e nell’americana e sono tre le medaglie d’oro a cui puntare”.
Servirà questa combattività e questo approccio ambizioso per arrivare al massimo risultato. I bookmakers sembrano crederci e mettono nella lavagna delle quote scommesse sulla classicissima del ciclismo la sua vittoria a 8.00, insieme a Ewan. I favoriti restano ovviamente Alaphilippe e Sagan, mentre Colbrelli, Trentin e Nibali sono molto distanziati.
La vittoria italiana manca da due anni, proprio da quando lo “squalo” messinese riuscì a interrompere un digiuno tricolore che durava dal lontano 2006, l’annata in cui Filippo Pozzato, Alessandro Petacchi e Luca Paolini monopolizzarono uno storico podio tutto italiano. Guardando le statistiche, il nostro paese la fa ancora da padrone con 51 vittorie su 110 edizioni, seguito dal Belgio – fermo a 20 – e dalla Francia – a quota 14 –. Ed è proprio francese il campione in carica, quel Julian Alaphilippe che ha strabiliato tutti. Adesso il suo impero, però, sembra agli sgoccioli. Ad insediarlo c’è proprio Elia Viviani.