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La Lnd: “Servono aiuti per i Dilettanti. Sono migliaia le realtà a rischio”

Consentire soltanto ad una minima parte delle nostre competizioni di proseguire, seppur a livello nazionale, non soddisfa la Lega Nazionale Dilettanti. Lo ha sottolineato il presidente, nonché vicepresidente vicario della Figc Cosimo Sibilia, che in una nota stampa ha preso posizione sul nuovo Dpcm che consente alla serie D e agli altri campionati nazionali organizzati dalla Lnd di andare avanti, ma che ha bloccato tutte le attività regionali e giovanili: “Saremo come sempre rispettosi delle disposizioni, ribadendo però la nostra perplessità rispetto a misure che impediscono di fare attività sportiva in maniera organizzata, al contrario di altre situazioni dove i controlli sono minimi o addirittura assenti”.

Cosimo Sibilia
Il presidente della Lnd Cosimo Sibilia ospite del Cr Lazio

La Lnd attende soprattutto aiuti economici per le società sportive: “Mi auguro che almeno stavolta le parole si traducano in atti concreti. Altrimenti sarà la morte di migliaia di realtà dilettantistiche, con buona pace di chi, come la Lega Dilettanti e le società stesse, ha fatto di tutto per garantire la ripresa dello sport di base dopo il lockdown, mettendo a disposizione ingenti risorse economiche e compiendo ulteriori sacrifici. La misura adesso è colma e qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di un disastro annunciato, invece di continuare a lanciare numeri e fare proclami, come se il calcio a cui pensare fosse solo quello di vertice”.

Sibilia lancia infine un messaggio legato alla valenza sociale rappresentata dalle società: “Nessuno vuole spaccare il calcio italiano. Sicuramente non lo ha fatto e non la farà mai la Lega Nazionale Dilettanti, che ha sempre agito responsabilmente, operando in un’ottica di sistema all’interno della Figc, anche in momenti difficilissimi. Noi siamo il calcio che opera nel sociale, quello che toglie i ragazzi dalla strada, per questo ci aspettiamo delle risposte concrete da chi deve decidere: perché siamo un movimento che mette i valori al centro del campo, prima ancora dei gol, sempre e comunque. E le nostre società sono un faro sul territorio. Senza se e senza ma. Il resto è solo vuota retorica”.

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