Dopo la “Goal Line Technolgy” e il “Var”, potrebbe arrivare un altro strumento utile per provare a ridurre al minimo gli errori arbitrali. Si tratta del “Football Video Support”, un’alternativa semplificata e decisamente più economica del Var, che la Figc ha chiesto ufficialmente alla Fifa di potere sperimentare nella regular season di serie C. In Lega Pro infatti l’utilizzo della tecnologia è già previsto nei playoff. Un test che coinvolgerebbe anche la Serie A femminile e in futuro la serie D.

Un vero e proprio Var a chiamata. Lo strumento è stato introdotto dalla Fifa nel 2021 per consentire al direttore di gara di rivedere le immagini di un’azione o di una particolare situazione di campo, per verificare la correttezza della propria decisione. A differenza del Var non è contemplato il giudizio di altri arbitri e, soprattutto, la consultazione delle immagini può avvenire anche su richiesta delle due squadre, anche se non più di due volte a partita. La revisione non viene però conteggiata se comporta la modifica della decisione arbitrale originaria.
In pratica è quanto già avviene nella Nba, il basket americano, e in parte nel nostro campionato, o anche nella pallavolo, dove i tecnici possono chiedere un “challenge” al Video-Check per un massimo di cinque volte a partita. Ma gli esempi sono innumerevoli e riguardano anche il rubgy e il tennis, dove i giocatori possono chiedere l’instant replay tre volte per set. Il sistema utilizzato è l’Occhio di Falco: telecamere e computer seguono la pallina in ogni movimento. Anche nella Formula 1 e nelle moto le immagini vengono analizzate dai giudici, che possono comminare sanzioni ai piloti scorretti.

La Figc ha già richiesto a Fifa e Ifab di essere inclusa nella sperimentazione del Fvs nei maggiori campionati nazionali attualmente sprovvisti di Var. “L’Italia si conferma in prima linea per l’innovazione nel mondo del calcio – rivendica il presidente Gabriele Gravina -. Puntiamo a rendere il calcio sempre più moderno e attrattivo per un maggior numero di persone. Il successo dei test portati avanti nel futsal grazie alla disponibilità dell’Aia e della Divisione Calcio a 5 ci hanno convinti ad ampliare il campo d’applicazione di uno strumento tecnologico di grande aiuto agli arbitri nelle competizioni dove l’investimento economico del Var non è sostenibile”.