Il 2022 del Messina è stato decisamente amaro. La prima metà dell’anno solare è stata positiva, grazie ad una grande rimonta che è valsa il mantenimento della categoria nell’anno del ritorno in Lega Pro, arrivato in anticipo anche per l’esclusione del Catania. Il secondo anno tra i professionisti è stato invece decisamente avaro di soddisfazioni, con ben quindici sconfitte in venti gare e appena undici punti all’attivo dopo la prima giornata del girone di ritorno. Serve una miracolosa rimonta per centrare la salvezza diretta, distante ben dodici lunghezze.
Più realisticamente la permanenza nella terza serie nazionale potrà arrivare tramite i play-out, ma va azzerato il divario dalla Viterbese, distante adesso cinque punti e pronta a rinforzarsi in sede di mercato, e dalla Fidelis Andria, avvantaggiata di quattro lunghezze e condizionata da un possibile cambio di proprietà che ancora non si concretizza.
Uno scenario simile è stato ancora una volta auspicato dai tifosi del Messina, che ormai da settimane contestano la proprietà del club e invocano l’arrivo di nuovi investitori, attesi fin dal 2009, quando nell’asta fallimentare del Football Club dei Franza iniziò il nuovo corso mai realmente decollato, nonostante tanti avvicendamenti di proprietà.
La fiducia nella famiglia Sciotto, nonostante la promozione di un anno e mezzo fa, è ai minimi termini e quindi la Curva Sud ha deciso di appellarsi perfino a Babbo Natale, affiggendo proprio nella notte tra il 24 e il 25 dicembre uno striscione all’esterno dello stadio “Franco Scoglio”. “Caro Babbo Natale fai felice una città: regalaci una vera società!” l’eloquente contenuto del messaggio affisso all’esterno del principale impianto sportivo cittadino.