Il futuro del Messina resta nebuloso, a una settimana dalla scadenza dei termini per l’iscrizione in serie C. L’attuale proprietà ha dichiarato di essere pronta a passare la mano ma non è chiaro se le attuali manifestazioni d’interesse avranno un seguito. I club organizzati chiedono quindi un deciso intervento della politica, adesso che la campagna elettorale si è conclusa con la designazione del nuovo sindaco, per la quale manca soltanto l’ufficialità.
Di seguito la nota stampa integrale diffusa dalla Curva Sud: “Preso atto ancora una volta della volontà di disimpegno dell’attuale proprietà, i modi ed i tempi a parere nostro potevano essere gestiti diversamente, affidandosi magari ad advisor competenti realmente in questo tipo di operazioni per sondare potenziali acquirenti ad ampio raggio, riteniamo che, nel silenzio delle Istituzioni sino ad oggi troppo impegnate nella tornata elettorale, un incontro pubblico, moderato da un soggetto gradito alle due parti acquirente e venditrice, alla quale partecipino i rappresentanti delle associazioni di categoria, i rappresentanti del tessuto economico ed imprenditoriale cittadino e provinciale (o quello che resta), il neo sindaco e l’attuale proprietà sia doveroso per rendere possibile una transizione per garantire in questa fase la sopravvivenza del club.
L’attuale proprietà potrebbe così passare la mano al costo di un euro, come dichiarato, e le quote sarebbero nella disponibilità di soggetti che fanno parte del tessuto cittadino e sarebbero, come richiesto più volte dalla famiglia Sciotto, interlocutori credibili e soprattutto con un volto e un nome. Si garantirebbe non solo di assecondare la volontà della proprietà ma di consentire un traghettamento verso un unico potenziale acquirente o un coinvolgimento di più forze che riescano finalmente a riportare il Messina al centro di Messina e dei messinesi, per ricreare quella simbiosi che ha fatto le fortune dei nostri colori. In questo modo anche le Istituzioni si assumerebbero le loro responsabilità per un bene, lo ricordiamo, che appartiene a tutta la città”.