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Messina

La Catania-Messina sarà la prima tappa del Giro 2022 che parte dall’Ungheria

Il Giro d’Italia edizione numero 105, che partirà dall’Ungheria venerdì 6 maggio 2022 (l’epilogo a Verona il 29 dello stesso mese), prevede sette tappe adatte ai velocisti. Le frazioni sono state presentate dagli organizzatori di Rcs Sport-La Gazzetta dello Sport. Si partirà dal territorio magiaro: la prima collegherà Budapest a Visegrad (195 chilometri) e la seconda Kaposvar a Balatonfuered. Primo appuntamento in Italia con la Catania-Messina; si proseguirà con la Palmi Calabro-Scalea (Riviera dei cedri); toccherà poi alla Sant’Arcangelo di Romagna-Reggio Emilia; infine alla Sanremo-Cuneo e alla Borgo Valsugana-Treviso.

Stretto di Messina
Una splendida panoramica dello Stretto di Messina sugli schermi Rai

L’edizione 2022 del Giro scatterà con una tappa in linea da Budapest: una frazione con continui saliscendi e un arrivo con sorpresa finale in vetta al Gpm di Visegrad, che non sarà una montagna da quote alpine, ma metterà in fila il gruppo. La seconda frazione (sabato 7) si disputerà a Budapest e sarà una cronometro di 9,2 km, con finale anche in questo caso in salita, con punte addirittura al 14% di pendenza, in parte anche in pavé fino ad arrivare al cuore della città. Domenica 8 ecco le ruote veloci, con la terza e ultima frazione ungherese, da Kaposvar a Balatonfured (201 km): la corsa costeggerà il lago Balaton.

Il Giro d’Italia tornerà quindi in riva allo Stretto il quinto giorno della corsa rosa con una classica siciliana, per un totale di 172 km e 1200 metri di dislivello. Si partirà dalla costa orientale e il primo traguardo volante sarà a Francavilla di Sicilia, anticipando il Gran Premio della Montagna di Portella Mandrazzi. Poi in picchiata sulla costa settentrionale con il secondo sprint di giornata a Villafranca Tirrena. Si proseguirà con il passaggio a Ganzirri e la vista del Pilone: tappa per velocisti che presumibilmente vedrà una volata di gruppo compatto al termine. La corsa rosa non toccava Messina dal maggio 2017.

Giro d'Italia
Lo spettacolo del Giro d’Italia a Messina nel maggio 2017 (foto Vincenzo Nicita Mauro)

Poi toccherà alla Calabria, con la Palmi Calabro-Scalea (192 km): dopo una prima parte leggermente accidentata, fra Mileto, Vibo Valentia e Pizzo, la corsa seguirà la costa tirrenica della Calabria con brevi saliscendi. La Sant’Arcangelo di Romagna-Reggio Emilia (201 km) sarà completamente pianeggiante e, assieme alla terza, sarà la più lunga del Giro. Dalla partenza fino a Bologna si percorrerà la via consolare Emilia praticamente sempre diritta attraverso la pianura emiliana. Dopo Bologna la tappa tocca alcune delle località del cratere del terremoto del 2012: San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, Camposanto, Carpi e Correggio le località interessate.

Da Sanremo a Cuneo (157 km) la carovana percorrerà in senso inverso la “Sanremo” estiva del 2020, toccando Imperia per salire al Colle di Nava e, giunti a Ceva, virare verso Cuneo. Si toccheranno alcuni luoghi-simbolo del Giro, come il Santuario di Vicoforte e Mondovì. L’ultima volata di gruppo compatto del Giro 2022 si disputerà nella Borgo Valsugana-Treviso (146 km), dopo che la corsa avrà attraversato le strade del prosecco.

Giro d'Italia
Il grande afflusso di pubblico a Messina nel maggio 2017 (foto Vincenzo Nicita Mauro)

Con i sette appuntamenti che i velocisti cercheranno di non fallire la corsa rosa comincia a prendere corpo e a mostrarsi con le frazioni che sono state presentate nel primo di quattro pacchetti, secondo una formula nuova. Entro giovedì verrà mostrato l’intero percorso che porterà la carovana fino a Verona, come nel 2019, anno del trionfo dell’ecuadoriano Richard Carapaz dentro l’Arena.

“È un Giro ricco di ottime occasioni per i velocisti – commenta Elia Viviani. Forse l’arrivo della prima tappa è più favorevole per un ‘finisseur’ o un velocista che tiene bene in salita. Mi piacerebbe poter lottare per conquistare nuovamente la maglia ciclamino e provare a vincere qualche tappa come quella di Treviso, vicino ai miei tifosi, o quella di Reggio Emilia. Sicuramente c’è terreno per ripetere un Giro come quello del 2018: sarebbe un sogno”.

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