Ci sono partite e partite, trasferte e trasferte, è inutile nasconderlo. Olimpia Milano-Orlandina non può essere una gara come tutte le altre, ricordarne i motivi sarebbe ridondante. «Milano è la squadra più vincente in casa negli ultimi anni – rammenta l’allenatore Giulio Griccioli – è ovvio che per noi sulla carta la prossima si preannuncia come una gara più che proibitiva, ma la fortuna è che nella pallacanestro, e nello sport in genere, in campo non ci va la carta. Si gioca cinque contro cinque e nessuna gara è decisa in partenza. Dovremo essere bravi a stare sul pezzo difensivamente perché è scontato dire che loro hanno tantissime armi per far male. L’approccio alla gara sarà importante come in ogni gara, ma soprattutto con l’Olimpia perché cercheranno di imporci il loro ritmo. Paradossalmente proprio in questa gara con l’Olimpia dobbiamo provare a scendere in campo e giocare seguendo esclusivamente i nostri dettami in base alle nostre caratteristiche senza provare ad adattarci a loro perché in quel modo giocheremmo un match impari. In settimana ci siamo allenati bene – ha concluso Griccioli – giovedì abbiamo fatto una bella sgambata a Barcellona, lavoriamo sempre duramente in palestra e in campo durante gli allenamenti».
Nella sala stampa “Di Noto” del PalaFantozzi per la prima volta in Italia e nella sua carriera, ancora breve, ma destinata a brillare, ha parlato in una conferenza pre gara Vojislav Stojanovic, talento serbo classe 1997.
«Mi sto inserendo piano piano, ma tutto procede per il meglio – esordisce la giovane guardia – tutti i compagni mi aiutano in questo, soprattutto i veterani come Nicevic e Ilievski che provengono da paesi limitrofi al mio (Serbia, ndr). Ho seguito la Serie A anche nella passata stagione, è un campionato in cui si gioca una pallacanestro molto veloce, simile in qualche aspetto più all’Nba che ai campionati europei che conosco. Nelle prime tre gare non ho giocato bene, non sono soddisfatto, so che devo ancora lavorare molto e migliorare praticamente in tutto».