Una Red October Cantù bella a metà. A Capo d’Orlando la formazione allenata da coach Sodini riesce a chiudere il primo tempo avanti di tredici lunghezze (31-44) contro l’Orlandina ma, al rientro dagli spogliatoi, i biancoblù segnano soltanto 8 punti nel terzo quarto. Nel secondo tempo capitan Chappell e compagni non riescono ad incidere come vorrebbero, complice anche i problemi di falli dei due lunghi Burns e Thomas, quest’ultimo autore di un solo punto in 12’ e reo di cinque falli che lo costringono ad uscire dal campo anticipatamente. Il parziale del secondo tempo (40-26) condanna Cantù ad una sconfitta pesante che, tuttavia, non fa troppi danni a livello di classifica, con i brianzoli ancora tra le prime otto del campionato e con un match point importante mercoledì prossimo in casa contro Brindisi. Al “PalaSikeliArchivi” finisce 71 a 70 per i siciliani, trascinati dai 36 punti della coppia Faust-Atsur, a referto con 18 punti a testa. Alla Red October non basta la solita doppia doppia di Burns (12 punti e 13 rimbalzi) e la prestazione di Jaime Smith da 14 punti e 4 assist. Sul risultato finale pesano in negativo le cifre dall’arco di Cournooh e Culpepper, 1/6 da tre per il primo, 2/10 per il secondo.
LA CRONACA
Coach Sodini conferma ancora una volta il solito quintetto con Ellis nel ruolo di centro titolare, stabilmente nei primi cinque al posto di Thomas da quattro partite consecutive. I padroni di casa rispondono con due novità nello staring five, Adam Smith e Faust, i quali completano il quintetto insieme a Stojanovic, Kulboka adattato da “quattro” e Knox. Primo canestro del match a firma di Faust, Cantù risponde con i due punti di Ellis che valgono il pareggio alla Red October dopo 2’ di confusione nella metà campo offensiva. I biancoblù si tolgono un po’ di tensione di dosso, andando a referto anche con la prima tripla della partita, siglata da Jaime Smith su assist proprio di Ellis, determinante fin da subito. I sicliani, però, guidati da un Faust sontuoso, riescono a rendersi pericolosi minuto dopo minuto. In avvio, il numero due in maglia Betaland è scatenato: gli 8 punti di Capo d’Orlando portano tutti la sua firma, con il risultato sull’8 a 7 dopo 5’ di gioco. La formazione di coach Mazzon regala anche spettacolo al pubblico di casa con Stojanovic che serve allo stesso Faust un assist no look geniale. Dall’altra parte del campo Culpepper scalda la mano con la tripla del sorpasso, 10 a 8 per Cantù. Al match si iscrive anche Parrillo, prezioso dalla panchina con due punti che portano la Red October sul 15 a 12. Il vantaggio canturino dura poco: tripla dall’angolo di Stojanovic, dopo una splendida circolazione di palla e 15 pari ad un minuto e mezzo dal termine del primo quarto. Nel finale di prima frazione, Cantù riesce a scappare sul +5 grazie ai punti di Burns e Crosariol. 15-20 al 10’.
In avvio di secondo quarto Cournooh e Crosariol si intendono a meraviglia, consolidando il vantaggio ospite. Ci pensa poi Jaime Smith a guidare l’attacco brianzolo, sua la tripla del 25 a 19 che porta Cantù avanti di due possessi pieni. Ed è ancora il playmaker nativo dell’Alabama ad allungare per la formazione biancoblù con un tiro libero che conduce la Red October sopra nel risultato di tre possessi. Per Cantù torna in campo Ellis al posto di un Thomas poco brillante: l’ultimo arrivato in casa biancoblù realizza la tripla del +9, 22-31 al 15’. Capitan Chappell e compagni si rilassano e l’Orlandina ne approfitta, Kulboka chiude un mini-parziale di 4 a 0 che induce coach Sodini a chiamare time out per evitare ulteriori cali di concentrazione. La cosa funziona ed, alla ripresa del gioco, i brianzoli toccano per la prima volta nel match la doppia cifra di vantaggio. Di Cournooh la tripla del +10, 26-36 a 3’ dall’intervallo lungo. Dall’arco la Red October ci prende gusto e, dalle mani di Culpepper, arriva anche il canestro del +13, il quale manda a bersaglio una “bomba” in faccia a Campani. Questa volta è coach Mazzon a fermare il gioco. La formazione allenata da Sodini vola anche sul +16 grazie ad un Burns implacabile nel pitturato, ben servito da Crosariol, autore di un assist al bacio schiacciato a terra. Ma nei secondi finali del primo tempo, Atsur riesce ad accorciare le distanze con una gran tripla da otto metri. 31-44 al 20’.
Le due squadre rientrano in campo con una statistica molto negativa da cancellare nel corso del secondo tempo: le palle perse, 9 a testa. Per i padroni di casa, pessime anche le percentuali dall’arco, a segno con 2 sole triple su 12 tentate. Diverso, invece, il discorso per Cantù: a referto con il 50% da tre (6/12). Nel secondo tempo Cantù prova a scappare ma Kulboka realizza la tripla del -10 (36-46) che dà speranza ed entusiasmo a tutto il “PalaSikeliArchivi”. Capo d’Orlando ci crede, trascinata dal calore del proprio pubblico e dai problemi di Cantù con i falli. Coach Sodini perde uno dei suoi uomini più rappresentativi quanto importanti in termini di punti e rimbalzi, Burns, reo del quarto fallo personale. La terna arbitrale sanziona il lungo della Nazionale italiana con un fallo tecnico pesante, che permette all’Orlandina di ricucire lo strappo. Campani schiaccia al ferro il 41 a 48, portando i suoi sul -7 a quattro minuti dalla fine del terzo quarto. Mazzata non da poco in casa Red October, dopo Burns anche Thomas spende il quarto fallo personale, con Cantù che, con ancora 13’ abbondanti fa giocare, deve centellinare i minutaggi di due giocatori importantissimi per le economie della squadra. La Betaland si sfrega le mani e ne approfitta con Adam Smith, autore del canestro che dimezza lo svantaggio iniziale (-5). Cantù ancora avanti 48 a 43 ma il parziale del terzo quarto (12-4) vede i locali molto più pimpanti, parziale siciliano che si fa più corposo con Campani prima di un canestro importante di Culpepper che interrompe il lungo digiuno dei lombardi. Il black out canturino sembra terminato, anche Jaime Smith protagonista con un canestro che ridà ossigeno ai suoi. Ma una tripla nel finale di Kulboka, eletto ad Atene miglior giovane della FIBA Champions League e appena rientrato dalla capitale greca, rovina i piani della Red October. 47-52 al 30’. 16 a 8 di parziale per i siciliani nel terzo periodo.
La quarta ed ultima frazione parte nel migliore dei modi per la Red October: nonostante un clima molto ostile, Chappell raffredda l’atmosfera del “PalaSikeliArchivi” con una tripla chirurgica. Ma i padroni di casa si scatenano trascinati dalla leadership di Atsur, autore di una tripla pesante, e del talento Faust. Quest’ultimo – che sarà determinante per il risultato finale – ruba la scena a compagni ed avversari con due schiacciate consecutive. 62 pari e time out obbligato per coach Sodini a 6’ e mezzo dal termine. Alla ripresa del gioco la Betaland centra il clamoroso quanto meritato sorpasso, vantaggio ed entusiasmo alimentato dal canestro di Stojanovic poco dopo che porta i siciliani avanti di un possesso pieno. Parziale incredibile dei padroni di casa che, tra il terzo ed il quarto periodo, infliggono a Cantù un pesantissimo 36 a 20 con ancora 3’ e spiccioli da giocare. Nel finale Burns guida la formazione brianzola sul -1 ma Adam Smith e Faust, protagonista dell’ennesima schiacciata del match, la quinta personale, prendono per mano la Betaland. A nulla servono i canestri di Chappell e Culpepper negli ultimi secondi, vince Capo d’Orlando. 71-70 al 40’. I biancoblù torneranno in campo mercoledì 9 maggio, a Desio, contro la Happy Casa Brindisi (ore 20:30), partita fondamentale per conquistare un posto nei playoff. Paladini invece ce al PalaRadi di Cremona si giocheranno un’intera stagione in quaranta minuti ed inseguiranno la settima salvezza in serie A della storia dell’Orlandina.
Betaland Capo d’Orlando-Red October Cantù 71-70
Parziali: 15-20, 16-24, 16-8, 24-18
Betaland Capo d’Orlando: Gio.Galipò n.e., A.Smith 6, Faust 18, Atsur 18, Kulboka 8, Laganà n.e., Likhodey, Campani 6, Gia.Galipò n.e., Stojanovic 7, Knox 8, Donda n.e. All. Mazzon
Cantù: Smith 14, Culpepper 14, Cournooh 5, Parrillo 2, Tassone n.e., Crosariol 3, Maspero n.e., Chappell 10, Burns 12, Thomas 1, Ellis 9. All. Sodini
Arbitri: Begnis, Aronne, Bartoli