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Krapikas: “Vinta una gara da vita o morte. Però subiamo ancora gol evitabili”

Ci sono anche le mani del portiere lituano Titas Krapikas sul primo successo esterno del Messina, che sbancando il “Liguori” pone fine ad un lungo digiuno, che durava da nove mesi. Decisivi Anatriello (perla su punizione) e Petrungaro, che ha propiziato l’autogol di Cocetta, determinante il rigore neutralizzato dall’ex portiere dello Spezia, senza il quale sarebbero sfumati due punti.

Manetta e Lia
Manetta e Lia in azione con la Turris (foto Ciccio Saya)

“Sicuramente è una bella cosa parare un calcio di rigore ma c’è rammarico per essere andati subito in svantaggio in avvio. Dobbiamo essere più bravi e non subire reti che potrebbero essere evitate. Dobbiamo cercare di lavorare per non prendere proprio quei gol”.

Il Messina si aggiudica uno scontro diretto che lo porta a +5 su Turris e Juventus Next Gen e a -1 dalla salvezza diretta. Krapikas non usa giri di parole per spiegare quanto contasse la sfida: “Era una partita da vita o morte. Siamo venuti qui con il coltello tra i denti e abbiamo dato tutto. La squadra ha compreso il momento: serviva una vittoria, bella o brutta che fosse, quello non contava. Sicuramente è ancora più bello completare una rimonta fuori casa e centrare così la prima vittoria esterna”. 

Krapikas
Krapikas ha salvato il Messina dal dischetto

L’estremo difensore commenta con diplomazia ma anche realismo il delicato momento societario vissuto dalla Turris e in parte anche dal Messina, che dopo otto anni potrebbe cambiare proprietà: “Le difficoltà ci sono ogni anno in tutte le squadre e anche chi è primo in classifica affronta un momento complicato, non soltanto chi sta nelle parti basse della graduatoria. Poi chiaramente c’è chi ne ha di più”. 

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