Esordio casalingo positivo per il portiere Titas Krapikas, che ha risposto presente contro il Benevento, in una sfida segnata da ben quattro legni, tre colpiti dal Messina. “Alla fine lo 0-0 è un buon risultato ma se non porti a casa i tre punti può andare sempre meglio. Potevamo fare sicuramente qualcosa in più, siamo una squadra forte, che ha fame. La mia prestazione? Ho fatto il mio, ho cercato di dare il mio contributo”.
Come il predecessore Fumagalli, il lituano ha dialogato a lungo con i difensori e in uno stadio poco caloroso per lo sciopero della Curva Sud è apparso ancora più evidente: “Ogni portiere ha il suo carattere. Io parlando con i difensori, dando indicazioni e chiedendo attenzione mi tengo pronto e resto attento e concentrato anche io. Poi non so se loro sentono tutto, spero di sì. Cerco di trasmettere sicurezza e tenere pronta e unita la squadra in fase difensiva”.
L’esordio in trasferta in quel di Cerignola, la sua ex squadra, non era stato esaltante, anche se aveva pesato la lunga inattività, a maggior ragione per un estremo difensore possente: “La fiducia in me stesso la mantengo anche se faccio tre o quattro errori. So quello che valgo. A Cerignola gli episodi sfortunati sono stati due: sul primo non ci siamo capiti con Rizzo, il secondo è stato deviato. Dopo cinque mesi senza campo non era facile entrare bene in campo. Il portiere poi è un altro sport rispetto ad un giocatore di movimento”.
Sull’inedito dualismo con Curtosi chiaramente Krapikas non si esprime: “La gestione spetta allo staff tecnico. Chi scende in campo lo decide il mister, io cerco di dare il massimo. Sono arrivato bene alla partita, con mister Manganaro ci siamo allenati sempre bene e siamo stati sul pezzo. Il preparatore allena quattro portieri, tutti allo stesso modo. Siamo un bel gruppo comunque. Cerco di dare una mano, sicuramente una parata aiuta anche i compagni”.