Nell’inesperta rosa del Messina desta curiosità il profilo del portiere lituano Titas Krapikas, individuato dal ds Pavone e dal tecnico Modica per raccogliere l’ingombrante eredità di Ermanno Fumagalli, un leader in campo e fuori nell’ultimo anno e mezzo.
L’ex Spezia sembra avere caratteristiche caratteriali raffrontabili, anche se i paragoni sono sempre antipatici e rischiano di caricare di eccessive responsabilità il 25enne, che il collega Antonio Specchio di Antenna Sud ci presenta così: “Titas è focoso, ha grinta, è strutturato e ha una grande personalità. Sa dirigere la difesa e dà il meglio se si sente parte integrante del progetto. Superata una fase di ambientamento, a Cerignola ha dimostrato di essere una garanzia, un buon portiere per la categoria”.
Il collega concorda con la descrizione che ci era già stata fornita dal suo procuratore Riccardo Ghisoni: “È un portiere che dà sicurezza tra i pali. È molto plastico e scenografico nelle sue parate. È molto bravo sui rigori mentre a mio avviso può crescere nelle uscite. A volte è sembrato che preferisca respingere il pallone anziché bloccarlo”.
I tifosi gialloblù lo ricordano con affetto anche per quanto accaduto nel derby con il Foggia, in calendario alla penultima giornata, il 21 aprile scorso. Allo “Zaccheria” arrivarono nella sua area di rigore svariate bottigliette d’acqua e accendini: “Al triplice fischio, galvanizzato dalla vittoria per 2-1, ne raccolse uno e lo lanciò verso la Curva. Fu fischiato sonoramente da tutto lo stadio e si scatenò un parapiglia. A Cerignola è diventato un idolo, per il coraggio mostrato proprio nel match più importante”.
Un gesto che ricorda per certi versi quanto accaduto nello stesso stadio nel 1993/94, quando Sebastiano Rossi rilanciò in Curva un fumogeno appena piovuto in campo. Krapikas ha pagato lo scatto d’ira con una giornata di squalifica, scontata nell’ultimo turno del passato torneo. A Giacomo Modica e al preparatore dei portieri Mauro Manganaro il compito di gestirne pregi e difetti, in uno spogliatoio giovanissimo, che ha bisogno di punti di riferimento.