Il centrocampista del Messina Oliver Kragl è tra gli elementi più talentuosi in rosa e in generale dell’intera terza serie. Il club si affida a lui per risalire la graduatoria: “Con Perez e Fumagalli aiuteremo i giovani a crescere e faremo spogliatoio, come è già avvenuto organizzando alcune cene. Siamo un gruppo splendido, non ne ho avuto uno così in tutta la carriera. Con Curiale scherziamo in tedesco, considerate le sue origini. Sono felice di essere qua, in riva al mare, ma dobbiamo fare punti…”.
Contro la Gelbison vanno evitate le distrazioni pagate a caro prezzo con Giugliano e Cerignola, come il calciatore arrivato dall’Austria ha ribadito negli studi di Rtp: “Dobbiamo essere concentrati per 95 minuti e così possiamo vincere la partita, per ripartire veloci anche in classifica. In serie C puoi vincere con tutti o perdere se non sei sempre sul pezzo”.
Gli ultimi avversari hanno preso le misure dopo le tre vittorie consecutive inanellate dal Messina a gennaio: “Il Cerignola evidentemente ha visto quello che avevamo fatto e ha preso le contromisure. Ma se mi raddoppiano abbiamo più spazio da un’altra parte, c’è qualche compagno libero. Dobbiamo essere più bravi tutti a leggere questi episodi”.
Kragl non vuole alibi: “Il giorno di riposo in più o in meno non deve essere una scusa. Anche noi veniamo da trasferte in pullman di 8-9 ore, tornando alle tre o quattro del mattino prima di riprendere gli allenamenti”.
In Campania non ci sarà Mallamo, espulso nel finale: “Andrea è importante per noi. Gli ho chiesto scusa perché ho effettuato un passaggio pessimo. Ovviamente al 95esimo in tre contro due non devi entrare così ma mi prendo comunque la responsabilità dell’episodio”.
Con il passare delle settimane il talentuoso centrocampista sta trovando la forma migliore: “Sto bene adesso. Non ho più 22 anni e non posso andare sempre a mille. Ma il mister conosce le qualità di ognuno e se qualcuno mi aiuta a difendere dal mio lato posso spingere e reggere novanta minuti”.
Il marchio della casa è ovviamente il tiro da fuori, come ha dimostrato la prodezza all’esordio a Viterbo: “Quando vedo la porta ci provo sempre da fuori. Ho un piede che credo funzionerà bene anche quando avrò cinquant’anni… Il mancino è una dote. Ci sono calciatori che hanno il triplo dei muscoli ma conta di più la tecnica. I miei idoli? Amavo il sinistro di Adriano, Hulk e Zé Roberto. La mia squadra del cuore? Il Bayern Monaco, che ha sempre lavorato bene”.
In carriera l’apice con i numeri in serie A: “Nel 2016 mi venne proposto il Frosinone. Mi sono fermato tanto in Italia, anche perché ci ho conosciuto mia moglie, che sta meglio qui che all’estero. Mi piace rivedere i gol e mi rende felice quello segnato a Donnarumma a San Siro. È sempre bello ricordarsi quanto hai fatto”.
Con Messina è stato amore a prima vista: “Ho giocato in serie A in Austria, dove ci sono squadre competitive, che fanno bene in Europa. Mi piace viaggiare e spostarmi. Sono stato a Benevento, dove stavo bene, Crotone, Foggia, che è una piazza calda e dove mi sono sposato, Avellino, Ascoli e ora Messina, la città più bella in cui ho giocato finora”.
C’è ovviamente anche qualche nota stonata: “Un difetto? In Germania le strade funzionano… Lo stadio è il quinto più grande d’Italia, ho visto le foto di sedici anni fa, quando era pieno in serie A. È triste che ora non sia in condizioni ottimali. Sarebbe un sogno, da brividi, giocarci con tanta gente”.