A distanza di due anni quando con l’Orsa Barcellona si arrese a un passo dalla conquista della serie B, Beto Manzo si è ripetuto a livello regionale con la JustMary Messina Cocuzza. La stagione dei campioni di Sicilia prosegue ora con il confronto con l’Esperia Cagliari in una sfida su due gare, con l’andata che si giocherà mercoledì 23 nel capoluogo sardo con inizio alle ore 21, mentre il ritorno si giocherà domenica 27 giugno a San Filippo del Mela con inizio alle 20.
La finale vinta contro il Basket School al termine di una gara senza sbavature apre le porte della fase nazionale al team giallorosso: “Dal secondo quarto di gioco abbiamo messo la gara in discesa nonostante un inizio contratto dovuto alla nostra giovane età. Sapevamo che dovevamo tenere i nervi saldi. A due minuti dall’inizio sotto di sette punti ho chiamato time-out e da lì ci siamo espressi al meglio grazie a una prestazione superlativa. I ragazzi hanno rispettato in pieno il piano partita mettendo in campo l’intensità che ci caratterizza e tutto è andato al meglio. Il Basket School non devo scoprirlo io, hanno mantenuto l’ossatura dello scorso torneo dove erano un’ottima realtà con giocatori del calibro di Manfrè, De Angelis, Busco e Sidoti, uniti all’ottima aggiunta di Pocius che ha alzato il loro livello tecnico. In una gara secca può capitare di essere in giornata no: nelle semifinali il Castanea è uscito dopo aver disputato una grande stagione”.
Ai microfoni di Reggioacanestro l’allenatore argentino racconta di essere stato vicino lo scorso anno alla Viola: “Lo scorso anno la società reggina ha parlato col mio agente. Era una possibilità come lo sono state altre, anche se poi non si è arrivati alla parola fine. Di certo la trattativa c’è stata ma non so fino a che punto le parti si sono spinte perché l’ha seguita totalmente il mio agente”.
Il tecnico del team peloritano nonostante l’euforia per il traguardo raggiunto chiede al gruppo di non allentare la tensione: “Come JustMary non avevamo questo obiettivo a inizio anno ma a questo punto stiamo resettando tutto per preparare nel migliore dei modi il doppio spareggio di fondamentale importanza contro l’Esperia Cagliari. Nonostante sia stato un torneo abbastanza corto è stato complicato costruire in breve tempo la squadra ma ringrazio per tutto la società e il mio staff”.
All’orizzonte c’è un nuovo campionato che azzera ogni possibile valore fin qui espresso dal campo. Per la vincente del girone siciliano il percorso è irto di ostacoli ma ogni giocatore vuole mettersi in mostra a livello nazionale: “Le difficoltà non sono mancate già in avvio con l’addio forzato a Shittu, il lungo titolare out per via della Brexit. Nel pieno rispetto del budget abbiamo riconcepito la squadra e pur capendo che potessimo fare bene non pensavamo onestamente di essere così competitivi sin da subito. L’appetito vien mangiando e ringrazio questi ragazzi che hanno mostrato massima disponibilità e volontà nell’applicazione in palestra e nella maturazione nel gioco. Ci siamo tolti questo sfizio ma adesso con onestà devo dire che ci aspetta un compito improbo. Il fatto che la Calabria ha preso parte alla C Gold complica tutto, fino allo scorso anno la Sicilia per centrare la serie B spareggiava in un quadrangolare contro un team calabrese e pugliese avendo il 66 per cento di possibilità. Oggi il percorso è talmente lungo e complicato che centrare l’obiettivo oggi sembra un’utopia”.
Nello spogliatoio della Nuova Pallacanestro Messina si parlano tante lingue. A chi afferma che questo non è un bene per il movimento l’ex Canicattì risponde difendendo la scelta: “È vero che abbiamo tanti stranieri in squadra ma bisogna considerare che, nel pieno rispetto del budget, il roster andava costruito in poco tempo. Tenuti in considerazione costi, benefici e qualità del ragazzo straniero se questo fa al caso della società per cui lavoro non vedo alcuna preclusione nel tesserarlo”.
Da diverse stagioni il tecnico porta avanti il lavoro concentrandosi principalmente sui giovani. Negli anni ha visto maturare atleti di indubbio valore: “Non credo sia vero che con i giovani non si possa vincere, ma sempre in considerazione di come si struttura il progetto tecnico. L’importante è lanciarli e farli giocare, noi allenatori dobbiamo credere in loro. Per me la più bella soddisfazione è poi certificare dopo tanto lavoro fatto assieme la crescita di questi ragazzi anche in categorie superiori. Ad esempio Vavoli avuto all’Orsa negli ultimi due anni sta facendo bene in serie B. Alberione due anni fa è stato riserva a casa della nazionale albiceleste e grazie alla formazione italiana prevedo per lui un buon futuro in B. Fernandez, ragazzo avuto quest’anno, lo seguivo da un po’ ed è un giocatore che fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Lui non ha la formazione italiana ma col passaporto spagnolo potrà imporsi a buoni livelli. Puoi fare queste cose se hai già la necessaria esperienza e lui pur avendo diverse opportunità di restare in A2 argentina ha deciso di legarsi al nostro progetto. Credo che maturerà ancora, facendo i campionati under in Italia e poi potrà ben figurare anche in Spagna”.
Scatta finalmente il tabellone nazionale. La società è contenta del percorso compiuto ma ogni dirigente in cuor suo spera di poter fare più strada possibile: “L’obiettivo è rappresentare al meglio la Sicilia nella fase nazionale. Vogliamo mettere in difficoltà il nostro presidente. Da parte dei giocatori c’è voglia di continuare a lavorare al meglio e mettersi in mostra, allo stesso modo per la società la volontà è quella di continuare a crescere. Proveremo ad arrivare il più avanti possibile, dipenderà anche dalla fortuna sapendo che nei playoff ogni valore si annulla. Se usciremo saremo comunque orgogliosi di quanto fatto ma speriamo che alla data dell’11 luglio saremo ancora in corsa. Di certo sono tutte partite di andata e ritorno col conteggio della differenza canestri. Questo aumenterà lo spettacolo”.