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Jonica, Micari: “Con Ferraro progetto biennale. Gestita una rosa rivoluzionata”

Per la Jonica è arrivato il momento di godersi un po’ di meritato riposo. La stagione appena conclusa ha portato ad una salvezza tranquilla, esattamente l’obiettivo che si era prefissato la società a inizio campionato. Tabella di marcia rispettata, quindi, e non bisogna commettere l’errore di pensare che fosse un risultato scontato. Un anno fa di questi tempi la compagine giallorossa si apprestava a vivere un’entusiasmante galoppata playoff, alla fine della quale si è optato per un’autentica “tabula rasa” dalla quale ripartire.

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La Jonica celebra una rete (foto Giuseppe Zanghì)

Il tecnico Emanuele Ferraro è riuscito ad indossare i panni del profeta in patria, considerate le sue origini santateresine, incidendo fin da subito su un gruppo nuovo di zecca, sapientemente amalgamato dal direttore sportivo Salvatore Micari. Giusto qualche settimana per rifiatare dopo un’annata intensa, poi sarà il tempo di iniziare a programmare la prossima stagione. Proprio il dirigente ci ha parlato del futuro del tecnico.

“Ferraro con noi ha un contratto di due anni, questo per noi ha un grande significato. Ci prendiamo qualche settimana per riprenderci dalle fatiche della stagione, a metà maggio ci rivedremo per iniziare a stabilire i movimenti in vista della prossima. Alla fine dello scorso anno la società ha voluto puntare su un progetto tecnico biennale e così sarà: siamo soddisfatti di come il mister ha gestito l’intera annata, soprattutto alla luce della rivoluzione che ha subito la rosa. Ben ventidue giocatori sui venticinque erano alla prima esperienza qui: penso che chiunque avrebbe avuto delle oggettive difficoltà, invece ha saputo trovare la quadra fin da subito”.

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Il tecnico della Jonica Emanuele Ferraro (foto Giuseppe Zanghì)

Micari elogia Ferraro per la capacità di incidere fin da subito su un gruppo nuovo di zecca, ma anche per la valorizzazione dei giovani: “Il mister è stato bravo. Per noi era un po’ l’anno zero ma lui ha saputo incidere fin da subito sulla squadra, valorizzando anche i giovani provenienti dal territorio, che rappresentano la risorsa più preziosa. Da questo punto di vista vale detto comunque che Ferraro non guarda né la carta d’identità né il curriculum: se lui vede il giocatore impegnarsi in allenamento e farsi valere in partita lo impiega con continuità. Questo fa sì che il giovane sente di poter partire alla pari anche con il compagno più esperto: non ci sono undici titolari ma tutti i componenti della rosa potenzialmente lo possono diventare”. 

Micari traccia, infine, un bilancio sul rendimento della squadra: “È stata un’annata caratterizzata da gioie e dolori. Ci siamo fatti valere contro squadre quotate, togliendoci anche la soddisfazione di battere l’Igea Virtus e il Città di Taormina, ma anche di vincere a Modica. Mentre dall’altro lato siamo incappati in troppi passi falsi contro squadre apparentemente alla nostra portata, vedi Palazzolo o Acicatena. Sicuramente è un segnale sul livello di maturità di un gruppo che deve crescere ma ha ampi margini di miglioramento”.

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