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Jonica, Herasymenko: “Commosso per la mia Ucraina. Noto grande vicinanza”

Nel weekend che conferma la Jonica come grande antagonista di Igea e Ragusa grazie al perentorio successo casalingo col netto 5-1 sul Belvedere Siracusa i riflettori erano tutti per il difensore Maxim Herasymenko, che in queste ore vive a distanza il dramma della sua patria. Ucraino ma da anni trapiantato nella nostra provincia, il calciatore giallorosso ha raccontato le proprie emozioni vissute già prima del match: “Non era facile giocare contro una squadra ben organizzata e che tende sempre a giocare il pallone. Abbiamo sfruttato qualche episodio a favore, spero che anche nelle restanti sei gare il nostro livello di prestazione resti elevato”.

I piccoli del settore giovanile entrano in campo con la bandiera dell'Ucraina
I piccoli del settore giovanile entrano in campo con la bandiera dell’Ucraina (foto Riccardo Ramondetta)
Prima del calcio d’inizio i ragazzi delle formazioni giovanili sono entrati sul campo con la bandiera gialloblu, un gesto apprezzato dal calciatore dell’Est: “Ammetto che a inizio gara mi sono commosso ricordando il mio paese. Vedere da casa in questi giorni le immagini della guerra e la gente che scappa fa male. Noto che la comunità di Santa Teresa mi è molto vicina, con mia moglie abbiamo allestito un centro di raccolta finalizzato al reperimento di medicine per soldati e bambini oltre a beni di prima necessità e ogni sabato li spediamo in patria. Tutti stiamo cercando di fare qualcosa”.
A margine della sfida questa l’analisi di mister Michele Campo, che non nasconde le difficoltà incontrate nel primo tempo ma loda la sua formazione per la personalità avuta: “Ogni gara è difficile e complicata. La settimana scorsa il Belvedere ha giocato alla pari contro l’Igea che sta guidando la classifica. Sono partiti forte come generalmente facciamo noi probabilmente erano più liberi di testa perché si giocavano poco.  Per noi settimanalmente affiora l’obbligo del successo questo, però, non ci deve togliere entusiasmo e freschezza mentale perché sappiamo di stare facendo qualcosa di eccezionale. Vincere sempre non è scontato nè facile, vorrei che tutti lo capissero. Nel primo tempo abbiamo sofferto senza mai perdere la lucidità e riuscendo a segnare il secondo gol dopo il loro pareggio. Quando sono rimasti in dieci uomini è emersa tutta la nostra qualità”.

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