Un uomo solo, tra cielo e mare. L’estone Jaan Roose ha attraversato lo Stretto di Messina in 2h56’32”, su una slackline di soli 1,9 cm di larghezza, sospesa a 200 metri sul livello del mare. Una caduta a 80 metri dal traguardo non consentirà di validare il record mondiale per il Guinness dei primati, che pure aveva stabilito nell’arco della mattinata.
Alle 8.30 l’atleta della Red Bull è salito sul pilone di Santa Trada a Villa San Giovanni sul versante calabrese, ad un’altezza di 265 metri (misura superiore al più alto grattacielo italiano) e ha sistemato i suoi ganci. Assicuratosi del preciso assetto, dopo un gran sorriso e un bel respiro, alle 8.45 Jaan si è alzato in piedi sulla slackline e ha iniziato la traversata, raggiungendo il primo km intorno alle 9:30 e superando il record mondiale di 2,7 km dopo 130 minuti. L’arrivo in Sicilia, dopo 3,6 chilometri, a Torre Faro ad un’altezza di 230 metri.
Roose aveva migliorato il precedente primato di quasi un chilometro (il record personale di Jaan è invece di 1.525 metri, siglato in Guadalupe Montserrat), affrontando un dislivello di circa 130 metri fra l’altezza di partenza e quella trovata nella parte centrale. Grande entusiasmo in spiaggia per un’impresa, che resta comunque epica. “Jaantastic”, così è soprannominato, ha tenuto un ritmo più elevato nella parte discendente del percorso mentre la salita finale, con la corda che tendeva ad attorcigliarsi, si è rivelata fatale.
La velocità del vento era scesa da 5 a 4 metri al secondo: una condizione ottimale, anche se lo sforzo fisico è stato mostruoso e non a caso aveva richiesto almeno sei mesi di durissima preparazione. L’88% di umidità ha reso scivolosa la corda e ha imposto l’adozione di scarpe, mentre spesso Jaan completa le sue imprese scalzo.
Il canale 20 di Mediaset ha proposto una lunga diretta, intervistandolo all’arrivo sul Pilone: “Sono supercontento e felice, ovviamente un po’ stanco e provato, ma ho fatto la storia, camminando per 3,6 km sullo Stretto di Messina, sono il primo uomo a farlo. Mi sento Jaantastic (gioco di parole, scherzando sul suo nome, ndr). Ho avuto qualche problemino naturalmente, c’era tanto vento, ma sono felice per aver compiuto un’impresa che entra nella leggenda dello sport”.